sabato 31 luglio 2010
Sentier Arte e Natura Pontechianale
Arte contemporanea nella natura di alta valle Varaita e Queyras
Si inaugura lunedi' 2 agosto il -Sentier Arte e natura-: installazioni di land art lungo tre sentieri nel territorio di Pontechianale e nel confinante Queyras.
Una dozzina di artisti sono al lavoro in alta valle Varaita e Queyras per la creazione delle opere che andranno a creare il parco di arte contemporanea voluto dalla Comunità Montana Valli del Monviso in collaborazione con la confinante regione francese del Queyras.
Affidato alla gestione artistica del Collettivo Grandeur Nature, il parco si struttura con la realizzazione di alcuni sentieri lungo i quali saranno visibili lavori di arte contemporanea realizzati per l'occasione. Le opere saranno collocate lungo il sentiero girolago della diga di Castello e nell'ultimo tratto del sentiero che porta al rifugio Bagnour, nel territorio del comune di Pontechianale. Un'ulteriore singola opera sarà posta al colle dell'Agnello, sulla linea di confine tra Italia e Francia, ideale luogo di congiunzione con il terzo sentiero allestito nel Queyras. Al termine del lavoro, previsto per la metà di agosto, gli interventi artistici restaranno liberamente visitabili in modo permanente.
Le opere saranno deposte in luoghi particolari del contesto paesaggistico naturale, modificandolo secondo l'intento primario della land art, la particolare corrente artistica che crea installazioni in grado di fondersi con l'ambiente circostante, mutandolo discretamente. Sarà cosi' possibile emozionarsi di fronte a una barchetta di carta -fuori scala- realizzata con pagine de -Il migliore dei mondi- di Aldous Huxley, adagiata sulla riva del lago di Castello, o sognare di fronte alla piroga zen installata nel lago Bagnour. Lungo i due sentieri, altre installazioni che avranno il compito di stupire, incuriosire e far riflettere sul ruolo dell'uomo nell'ambiente.
Tra gli altri lavori si citano intrecci di legno che formano un tradizionale merletto, una doppia elica del DNA addossata ad un albero e un catalogo di mani stampate su argilla in forma di tavolette libro, una sorta di una biblioteca di chi abita nella regione oggetto dell'intervento artistico. Si tratta di un esperimento già tentato altrove e che e' stato premiato dal successo, trasformando il paesaggio in uno scenario artistico globale, dove alla natura si affiancano le installazioni artistiche creando una affascinante dimensione onirica.
Per avvicinare il pubblico al progetto, sia durante la fase di realizzazione che in seguito, l'ufficio turistico della Comunità Montana Valli del Monviso ha predisposto speciali visite guidate gratuite diurne e serali: in questo modo si potrà entrare in contatto, in tutta sicurezza e con l'accompagnamento di esperti, con i lavori realizzati. Le visite diurne sono previste nei lunedi' 2, giorno dell'inaugurazione del progetto, 9, 16 e 23 alle ore 9, con ritrovo presso l'ufficio turistico di Pontechianale. Fissate invece al giovedi' quelle serali, con le sere del 5 e del 12 dedicate al percorso lungo il sentiero del girolago e le sere del 19 e del 26 dedicate all'escursione verso il lago Bagnour. Gli accompagnamenti sono gratuiti; necessaria la prenotazione entro il giorno precedente presso lo IAT di Frassino (tel. +39 0175 970640) oppure presso l'ufficio turistico di Pontechianale (tel. +39 340 5131415). In caso di maltempo le escursioni saranno rinviate ad altra data.
Il progetto -Sentier Arte e natura- e' realizzato nell'ambito del programma Interreg III Alcotra grazie al sostegno di Unione Europea, Repubblica Francese, Repubblica Italiana, Re'gion PACA, Regione Piemonte e Conseil Ge'ne'ral Hautes Alpes.
Inaugurazione 2 agosto 2010
Sentier Arte e natura
Borgata Castello - Pontechianale (CN)
venerdì 30 luglio 2010
Omar Galliani Monja Ercoli Fermo
Opere scelte a cura di Monja Ercoli e Andrea Giusti
La Galleria "Monja Ercoli Arte Contemporanea" inaugura in Largo Fogliani 2, domenica 1 agosto alle ore 19, la mostra "Omar Galliani - opere scelte".. Le opere in mostra ripercorrono le tematiche ed i cicli trattati tra gli anni Novanta e Duemila da "In natura" a "A nuovi fiori" da "Nuovi Santi" a "Nuovi Santi a Nuovi Fiori", da "Oriente ed Occidente" alle opere dei primi Anni Novanta.
Flavio Arensi sottolinea:"-. La maieutica di Omar Galliani e' in fondo l'invito intimo e personale che rivolge all'osservatore, e in primis a se stesso, di aprire gli occhi- chiudere gli occhi-..Nelle tavole l'attrito della grafite segna dinamiche o arabeschi, con linee che entrano ed escono dal disegno, tracciano percorsi nelle figure che schiudono poi serrano come un vortice di linee disperse fra la densità dei corpi e la leggerezza dell'aria circostante".
Ed ancora: "Non ci sono de'i in questi lavori, solo i Nuovi Santi che occupano l'iconografia dolce delle promesse, la loro solitudine interiore, la bellezza estrema dei corpi che sfiorano l'aria e sentono epiteliale il fiato dei giorni-.. Galliani chiude tutte le storie fra le pieghe del volto, nelle pupille che spariscono e ritornano come annunci di una storia nel pieno della sua stagione migliore". (da " Suonano i luoghi di Galliani" Dep Art 2009).
Inaugurazione 1 agosto ore 19
Monja Ercoli Arte Contemporanea
largo Fogliani, 2 - Fermo (FM)
Da martedi' a giovedi' dalle 17 alle 20 e dal venerdi' alla domenica dalle 18 alle 23.30
Ingresso libero
Alfonso Borghi e Marcello Scarselli Galleria La Meridiana Pietrasanta
Vivere la materia
-Le Gallerie RADIUM ARTIS di Reggio Emilia e LA MERIDIANA di Pietrasanta presentano la mostra -Vivere la materia- con opere dell'artista emiliano Alfonso Borghi e del toscano Marcello Scarselli. I pittori, ambedue autodidatti, dopo un inizio della carriera artistica improntata a una rappresentazione realistica, hanno successivamente condotto la loro ricerca approdando a forme personalissime di espressionismo astratto e informale che fa uso frequente della materia.
La struttura compositiva delle opere di Marcello Scarselli (Santa Maria a Monte, Pisa 1953) e' fatta di piani cromatici multipli, di strati che si depositano uno sull'altro e che sembrano nascere uno dall'altro in un armonioso intreccio-equilibrio di segni e vibrazioni monocromatiche o di tonalità diverse per formare un insieme di sublime poesia del silenzio fatta di velature e trasparenze.
L'opera di Scarselli sembra emergere da una dimensione psicologica che ha la sua fonte ispiratrice profonda nella sospensione del tempo, nella sua immanenza nello spazio. Per lui, come per tutti i poeti, il tempo sospeso e' la sorgente perenne in cui nascono le emozioni vitali e trova alimento la memoria che puo' cosi' far riemergere le infinite immagini-frammenti depositate nel profondo.
Alfonso Borghi (Campegine, Reggio Emilia 1944) pare essersi abbandonato, da molti anni ormai, alle seduzioni del colore e della materia pittorica, fatta non solo di stesure a olio, ma anche di spessori acrilici mescolati a varie sostanze, come la segatura, pezzi di tela, cartone ondulato, legnetti.
I colori di Borghi cantano; raramente si esprimono con toni spenti, quasi sempre sembrano in preda a un delirio come se l'artista non potesse arrestare il loro incedere verso il colore, nell'evocazione di una visione guidata insieme dall'occhio e dal polso che talmente si abbandona a movimenti che paiono dettati da uno stato di trance creativa. Borghi naviga, alternativamente, negli spazi di una figurazione allusa - ad esempio quando rivisita dipinti famosi - o di una composizione libera che pare dettata da un ritmo musicale, che si aggrega al centro e si scioglie nei bordi. Borghi utilizza alcuni strumenti storicamente propri dell'informale (la gestualità, le suggestioni della materia, una sorta di desiderio di disintegrare la forma e di ricomporla) per proporre soluzioni che non recidono del tutto i legami con l'ordine spaziale e con l'immagine figurativa.
Per Borghi e per Scarselli la pittura pare esprimere il desiderio di scavare dentro il magma delle cose che illusoriamente ci si presentano come definite e conosciute. Il loro viaggio nella materia e' contemplazione interiore, necessità del sogno e della poesia per costruire solide realtà di azione, di relazione e di sentimento-.
(Lodovico Gierut, critico d'arte).
Inaugurazione 31 luglio ore 18.30
Galleria La Meridiana
via P. E. Barsanti, 29 - Pietrasanta (LU)
Orario: 18-24, chiuso lunedi
Ingresso libero
mercoledì 28 luglio 2010
Nonsibuttavianulla Artre' di Bruna Solinas Genova
Arte in Villa
Oggetti senza tempo che rivivono una nuova vita, sviati dalla loro funzione originaria e ricaricati di particolari significati, rivisitati, rigenerati con un nuovo linguaggio artistico. Marmitte, candele di automobili vecchie, maniglie, tubi idraulici, posate, portiere, cavetti e' quanto si trova in stato di abbandono, rifiutato dalla moderna società consumistica. Valorizzati e resi innovativi, a questi oggetti, viene offerta un'altra funzione una nuova dimensione, poiche' in arte, come in natura, nulla si distrugge ma tutto si trasfigura. Questo e' il pensiero di base che Bruna Solinas ha sul tema del riciclo, unisce la passione per l'arte che coltiva da molti anni con un tema cosi' recente come quello del riciclo.
L'innovazione di quest'ultima installazione, sta soprattutto nello spazio, la parte esterna di Villa Imperiale, il parco, che ospiterà, rendendole davvero suggestive per la particolare illuminazione, le sculture di numerosi artisti, giovani talenti e artisti già affermati, liguri, lombardi, piemontesi e veneti; e la parte interna alla Biblioteca Lercari dove, sullo sfondo dei bellissimi affreschi del Cambiaso, verranno installate altrettante opere veramente significative.
Ampliare la rete culturale-artistica dal centro alla zona di San Fruttuoso, soprattutto nella meravigliosa location di Villa Imperiale che sta ospitando interessanti serate dedicate alla danza, alla musica ed al teatro, farebbe rivivere questa splendida struttura e permetterebbe di fruire di un cosi' bello spazio agli amanti dell'arte in genere.
Dietro il progetto della mostra Nonsibuttavianulla, oltre che dalla parte della curatrice Bruna Solinas, c'e' stato un grande sforzo organizzativo e forte convincimento da parte del Presidente del Municipio III Bassa Valbisagno Mirko Massardo, dell'Assessore Luca Corsi e della direttrice della Biblioteca Lercari Paola Casciuolo.
Non e' da escludere, e sarebbe un progetto di grande pregio per Genova, che lo spazio della Biblioteca, di grande valenza storico-artistica, potesse diventare location di esposizioni programmate nell'anno, magari legate ad eventi importanti della città, come quest'anno per i Rolli Contemporanei e' stato Palazzo Reale. Il suo parco potrebbe ospitare numerose installazioni, potrebbero esserci diversi accadimenti, come e' successo quest'anno ai parchi di Nervi, che dopo anni, hanno ripreso attività di interesse artistico.
Con la mostra Nonsibuttavianulla, la curatrice, spera di dare il via all'inizio di importanti accadimenti nello spazio di grande pregio come quello di Villa Imperiale.
Gli artisti che parteciperanno alla mostra sono: Maurizio Nazzaretto, Rodolfo Vitone, Federica Marangoni, Silvio Monti, Margherita Levo Rosenberg, Ruben Esposito, Adriana Desana, Virginia Monteverde, Chiara Gerosa, Ruggero Asnago e Davide Ratti.
Inaugurazione Venerdi' 30 Luglio 2010, alle ore 17
Artre' di Bruna Solinas Arte Contemporanea
Piazza delle Vigne 28r, Genova
Orario: aperta dal martedi' al sabato dalle ore 15:30 alle ore 19:30
ingresso libero
martedì 27 luglio 2010
Giacomo Piussi Galleria Susanna Orlando Forte dei Marmi
Il giardino delle delizie Mostra personale di Giacomo Piussi
A cura di Chiara Guidi
Dal 7 al 20 Agosto, Galleria Susanna Orlando ospita nella sede di Forte dei Marmi e presso la Vetrina di Pietrasanta opere selezionate di Giacomo Piussi, artista di origine friulane ma che, da molti anni, vive e lavora a Firenze.
La mostra è un omaggio dell’artista all’omonimo capolavoro di Bosch “Il giardino delle delizie”(1480-90), comparto centrale del “Trittico” raffigurante donne e uomini, uniti in coppia o in gruppi, racchiusi da strani separès vegetali o minerali, che si abbandonano alle dolcezze carnali secondo o contro natura.
Piussi mostra ancora una volta, tratto molto evidente della sua personalità artistica, una fortissima e appassionata introiezione, nonché rielaborazione, della lezione della pittura del passato. L'alfabeto di immagini che utilizza si riferisce a forme di rappresentazione elementari, ad esempio quelle che nell'alto medioevo supplivano alla non alfabetizzazione della maggior parte della popolazione. Accostare ad una persona un particolare oggetto o animale, o vederlo intento in un particolare tipo di azione, dava automaticamente al personaggio un nome e un ruolo. Questo presupposto, Piussi lo estende fino alla rappresentazione contemporanea giocando con certa pubblicità degli anni '30 e la pop art.
Proprio come in Bosch, le figure si muovono e sono immerse in uno spazio vago ed impalpabile, una sorta di spazio onirico, ad alto valore simbolico, quindi privato della tridimensionalità. Persiste nei suoi lavori la raffigurazione ironica e drammatica, insistente e originalissima, della “donna ideale”.
Il catalogo della mostra, a cura di Chiara Guidi, è disponibile in galleria o su richiesta agli indirizzi e-mail info@galleriasusannarlando.it ufficiostampa@galleriasusannaorlando.it
Inaugurazione in Galleria: Sabato 7 agosto alle ore 19.00
Galleria Susanna Orlando
Via Carducci 10, 55042 Forte dei Marmi (Lu) – Tel. 0584 83163
Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 24
Vetrina – Via Nazario Sauro 3, 55045 Pietrasanta (Lu)
Visibile tutti i giorni 24h/24
lunedì 26 luglio 2010
Pino Castagna e Margherita Serra Spazio Sculpture Art Matera
Ritmiche espansioni
Dal 28 luglio al 5 settembre 2010, lo spazio SculptureArt a Matera, in collaborazione con l'Associazione Culturale Adapis, ospita una mostra dedicata alla scultura di due importanti artisti italiani: Pino Castagna e Margherita Serra. Matera, città suggestiva ed evocativa per la sua architettura naturale e la sua essenza primordiale, collocata per l'unicità dei suoi Sassi tra i patrimoni dell'UNESCO, diviene il palcoscenico ideale di questa mostra che vede due noti artisti della scultura contemporanea esporre al pubblico opere in ceramica, vetro e marmo.
Il percorso espositivo, intrapreso nel 2007 dall'Associazione Culturale Adapis, ha visto l'alternarsi di mostre che ospitano le piu' importanti voci del panorama artistico italiano, continuando in questa stagione con la doppia personale di Margherita Serra e Pino Castagna. Saranno esposte nei suggestivi ambienti dello Spazio SculptureArt, una decina di opere che, perfettamente collocate nell'architettura straordinaria del Sasso, rappresentano gli ultimi sviluppi della ricerca dei due artisti.
Pino Castagna e Margherita Serra, nel corso della loro lunga e importante carriera, seppur dissimili per le tematiche affrontante, sono accomunati dalla disciplina e dal rigore. In un momento in cui l'arte sembra in via di esaurimento, e in cui si assiste alla moltiplicazione degli artisti, la scultura non pare essere toccata da questa crisi, poiche' in essa non vi saranno mai quelle condizioni di possibilità e facilità che pervadono buona parte dell'arte pittorica.
Castagna sceglie di realizzare opere dalle dimensioni -imponenti-, sfidando i limiti fisici della materia, studiando a fondo il materiale prescelto, in modo da piegarlo alla propria volontà in una sfida continua; Margherita Serra lavora la materia dura e algida del marmo, non aggredisce la pietra, ma sembra -addomesticarla-, estraendo lo spirito vitale che appartiene al cuore femminile della terra.
Nascono cosi' le loro opere, che tramite la fatica fisica e la costante ricerca intellettuale, si propongono al pubblico non solo come -oggetti- carichi di valenze estetiche, ma anche come -contenitori- che racchiudono in se', una storia iniziata nelle mani dell'artista e pronta ad essere interpretata dalla sensibilità dello spettatore.
Pino Castagna nasce a Castelgomberto (Vicenza) nel 1932. Completati gli studi accademici a Verona e a Venezia, acquisisce nel corso degli anni molteplici competenze sulla cultura e la lavorazione dei materiali: la ceramica, il vetro, le fibre tessili per arazzi e tappeti, il marmo, il legno, il bronzo, l'alluminio, la ghisa, il cemento, l'acciaio, rinnovando nel tempo e inventando lui stesso metodologie progettuali consone al suo naturale -far grande-, come chiaramente si intuisce visitando lo studio-laboratorio di Costermano, dove Castagna lavora dal 1959. A questa conoscenza tecnica si accorda una libertà creativa che riesce a forzare i limiti estremi di resistenza dei materiali, fino ad ottenere i risultati voluti. Un esempio di tale processo artistico sono i Canneti, esposti anche a Tokyo nel 1977 presso la storica Galleria Wako, gli interventi sui grandi tronchi di Iroko del 1976 o i Muri in acciaio cor-ten e cemento, realizzati nel 1980, ma concepiti nel 1961, quando fu eretto il muro di Berlino.
Le piu' importanti mostre personali dell'artista hanno trovato la loro sede ideale -en plein air- nei centri storici di Monaco (1971), Imola e Verona (1975), Lucca (1976), Rimini (1978), Salisburgo (1979), Bardolino (1982), Montignoso (1991), Bolzano (1992), Pergine Valsugana (2001).
Recentemente e' stato collocato a Marina di Massa in Piazza Bud-Kissingen il Muro in marmo bianco Carrara (cm 570 x 1800 x 900) e a Verona lo Spino del filo spinato in bronzo (cm 613 x 690 x 573), destinato a ricordare le vittime della deportazione nel corso dell'ultimo conflitto bellico. Sono stati collocati nell'area presbiteriale del Duomo-Cattedrale di Vicenza gli elementi funzionali al rito modellati in bronzo romano.
Un nucleo consistente di sculture si trova attualmente alla Fondazione Cini di Venezia, a Deauville nel Muse'e de plein air Domaine de l'Amiraute, e alla Fondazione Cariverona di Verona, mentre una parte importante della produzione grafica dell'artista e' conservata a Vienna alla Collezione Grafica Albertina e a Firenze presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
Margherita Serra nasce a Brescia il 17 maggio 1943, e' presente nel campo dell'arte fin dalla metà degli anni Sessanta. Vive e lavora a Brescia e Carrara. Ha conseguito la maturità presso il Liceo Artistico e l'Accademia di Belle Arti di Carrara e la laurea in architettura presso al Politecnico di Milano. Dirigente presso il Comune di Brescia in qualità di architetto nel settore Edilizia Privata sino al 1994, quando per libera scelta ritiene di dedicarsi a tempo pieno alla carriera artistica rinunciando alla professione intrapresa. Fa parte del direttivo del gruppo europeo degli Architetti Artisti Ligne et Couleur di Parigi.
Nel 1987, per le Edizioni Bora (Bologna) e' uscita una sua monografia a cura di Elda Fezzi, nel 1990 per Angelus Novus Edizioni (L'Aquila) e' stato edito un catalogo monografico a cura di Antonio Gasbarrini. Ancora per le Edizioni Bora, nel 1993, viene stampata una monografia curata da Luciano Caramel. Nel 1997, Giorgio Segato, presenta il catalogo dell'esposizione presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Termoli (CB). Nel 2000 in occasione della mostra antologica presso la Civica Galleria d'Arte Moderna a Gallarate, viene presentato il catalogo monografico curato da Luciano Caramel. Nel 2004, per l'Editrice Compositori (Bologna) e' stato edito un catalogo monografico a cura di Martina Corgnati con testi critici di Luciano Caramel e Gillo Dorfles, in occasione dell'esposizione presso Villa delle Rose a Bologna con la collaborazione della G.A.M. Nel 2008 in occasione dell'esposizione presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma e' stato pubblicato dalla Biblioteca Cominiana (Padova) un catalogo monografico a cura di Luciano Caramel con testi critici di Paolo Bolpagni e Luciano Caramel.
Vincitrice di due concorsi nazionali indetti dal Ministero dei Lavori pubblici nel 1999 con opere d'arte posizionate nelle caserme dei carabinieri di Pavullo (MO) e Portici (NA).
Tra le opere inserite in luoghi pubblici, sono da ricordare: -Monumento ai caduti nei Lager nazisti- nel 1979 a Brescia in via Vittorio Veneto, -Bassorilievo in memoria di P. Zini- nel 1987, ubicato nella Chiesa di S. Barnaba a Brescia, sempre nel 1987 -Organismo in liberazione IV- Sala del Museo d'Arte Contemporanea Castello dell'Aquila. -Altare centrale, ambone, ciborio- nella Chiesa Beato Luigi Palazzolo a Brescia nel 1991; -Cappella Guerreschi-, -Cappella Mantegari- nel Cimitero Vantiniano di Brescia, -Élan 1- Centro Ze'tema- Matera nel 1993; -Energia Vitale- nel 1997 presso il Museo di Arte e Spiritualità di Brescia, -Altare centrale e ambone-, Chiesa S. Antonio Salo' (BS) nel 1999; -Scultura in memoria di Elda Fezzi-, Cimitero Monumentale di Cremona nel 2001, -Altare centrale, tabernacolo e presbiterio- Cappella Villa Gioiosa Castelletto di Brenzone (VR) nel 2003, -Altorilievo Sacra Famiglia- presso Istituto Piccole Suore della Sacra Famiglia Venezia nel 2003, -Sacra Famiglia-, Casa di Cura Madre Fortunata Toniolo Bologna 2005, -Corsetto con pieghe- nel Museo della Scultura Contemporanea, Gubbio (Perugia), 2006. Nel 2007 -Corsetto- Fondazione Repossi, Chiari (BS).
Per informazioni Associazione Culturale Adapis: Sara Conchieri 334.7603.421
Inaugurazione 28 luglio ore 21
Spazio Sculpture Art
via Madonna delle virtu' (zona sassi) - Matera
Orari: da martedi' a domenica dalle ore 18 ore 20 su appuntamento - 334.76.03.421
Ingresso libero
domenica 25 luglio 2010
LunaticaFestival 2010 Massa-Carrara
Sedicesima edizione
Al via la sedicesima edizione: un cartellone ricco di appuntamenti da Giovanni Allevi a Les Anarchistes con Pippo Del Bono ad Enzo Iacchetti, Mario Perrotta. Gifuni e Picco, a Kinkaleri, Simone Cristicchi, i Baustelle, Dalla e De Gregori
Per il sedicesimo anno Lunatica porta sul territorio della Provincia di Massa - Carrara un programma ricco di iniziative, che si declinerà nelle serate dal 25 luglio al 5 agosto.
Un festival itinerante che tocca tutti i generi dello spettacolo: la musica, il teatro, la danza, la lirica e che negli anni ha fatto di questo aspetto il tratto che ne segna l'identità e l'unicità nel variegato panorama dei festival estivi.
Uno dei punti di forza di Lunatica e' nel suo essere itinerante perche' illumina i luoghi storici della provincia di Massa - Carrara, i borghi, le piazze, i castelli: il festival accenderà quest'anno anche luoghi inediti, come il Porto di Marina di Carrara, all'interno del quale prenderà avvio l'edizione 2010 con un le note del pianoforte di Giovanni Allevi e sconfinerà fino alla provincia della Spezia, ripetendo l'esperienza dell'anno scorso, con uno spettacolo all'Anfiteatro di Luni.
Lunatica 2010 ospiterà grandi protagonisti delle scena contemporanea: Pippo Del Bono, un artista internazionale - Avignone gli ha dedicato una personale - insieme a Les Anarchistes; i Kinkaleri che hanno un pubblico di appassionati che li segue come una delle piu' interessanti compagnie italiane; Fabrizio Gifuni e Cesare Picco, un grande attore nell'occhio dalla critica per ogni sua interpretazione che condivide il palco assieme ad un musicista raffinato con il quale affronteranno il male di vivere di Cesare Pavese; Andrea Battistini che rileggerà la XII notte di Shakespeare con la compagnia di Stato Moldava; poi in esclusiva dall'Argentina Corazon Tango con Mariano Chicho Frumboli e Juana Sepulveda, una delle copie piu' affermate nel panorama tanguero; la lirica, con un giovane direttore Bruno Nicoli, partito dalla tradizione di Carrara ed approdato alla Scala di Milano che per Lunatica dirigerà l'orchestra del Festival Pucciniano; Simone Cristicchi e la sua originale ricerca sulla tradizione con uno spettacolo che incrocerà il festival "Fino al cuore della Rivolta"; i Baustelle, ospiti di Lunatica in una delle poche date del loro tour; la prima nazionale del nuovo spettacolo di Mario Perrotta, giovane e pluripremiato autore e regista.
Ed infine i grandi nomi dal pianista Giovanni Allevi, ad Enzo Iacchetti che presenta uno spettacolo dedicato a Giorgio Gaber, ed infine Lucio Dalla e Francesco De Gregori di nuovo insieme, a trent'anni di distanza, dal mitico tour Banana Republic in uno spettacolo che e' un Work in progress.
Per informazioni e prenotazioni potete contattare:
- Provincia di Massa-Carrara - numero verde 800 498498 (al mattino dalle 9,00 alle 13,30; il martedi' anche al pomeriggio dalle 15,00 alle 17,30)
oppure 0585 816638/612 (al mattino dalle 9,00 alle 13,30)
- Apt Massa-Carrara - 0585 240063(mattino e pomeriggio)
lunedì 19 luglio 2010
Futurismo, dinamismo e colore Museo Vittoria Colonna Pescara
85 opere in mostra a cura di Maurizio Scudiero
Le sale del Museo d'arte moderna -Vittoria Colonna- di Pescara (Piazza I° maggio) dal 22 luglio al 7 novembre prossimi ospiteranno la mostra dal titolo -Futurismo: dinamismo e colore-.
Promossa dal Comune di Pescara in collaborazione con Rizziero Arte e curata da Maurizio Scudiero, considerato uno dei massimi esperti italiani sul tema, la mostra documenta la nascita e l'evoluzione del Futurismo, dalla sua fondazione fino agli anni Quaranta, con l'obiettivo di comunicare in maniera comprensibile non solo quello che il movimento futurista ha prodotto -fisicamente- (cioe' le opere d'arte), ma anche il suo -pensiero-.
Nonostante sia considerata la piu' importante avanguardia italiana nel -900, capace di influenzare molte delle avanguardie europee, il Futurismo infatti non e' mai stato colto in tutta la sua valenza per via di una lettura piu' politica che estetica da parte della critica italiana.
Questo non permise di apprezzarne il forte slancio innovativo che proprio dal 1915 aveva investito il Futurismo, cioe' quell'andare oltre pittura e scultura e il -portare l'arte nella vita di tutti i giorni-, come aveva teorizzato Filippo Tommaso Marinetti, il poeta che del Futurismo fu il fondatore nel 1909.
Dal 1915 in poi, i futuristi si occuparono anche di pubblicità - -la strada sarà la nostra galleria- - di arredo, di architettura, di teatro, di moda, di cucina, di nuova tipografia, dimostrando un'apertura operativa che in seguito divenne patrimonio di tutte le avanguardie e, per la prima volta nella storia dell'arte, introdussero la modalità del -manifesto- nel quale essi annunciavano (prima) quello che avrebbero realizzato di li' a poco, togliendo cosi' l'arte dall'ambito dell'ispirazione consegnandola alla prassi della gestualità.
Saranno esposte 85 tra le opere piu' significative di Boccioni, Balla, Carrà, Depero, Severini, Russolo, Sironi, Nannini, R.M. Baldessari, Prampolini, Dottori, Soffici, Conti, Venna, Evola, Thayaht, Fillia, Benedetta, Pannaggi, Oriani, Diulgheroff, Mino Rosso, Marasco, Rizzo, Korompay, Corona, D'Anna, Angelucci, Ambrosi, Di Bosso, Tato, Crali, Gambini e altri, raccolte in un catalogo e accompagnate da testi di approfondimento.
Alla mostra saranno associati eventi e attività collaterali come conferenze, spettacoli, dibattiti e serate gastronomiche con preparazioni ispirate al movimento futurista.
Inaugurazione 21 luglio ore 18 su invito
Museo d'arte Moderna Vittoria Colonna
via Gramsci, 1, Pescara
Orario: dal 22 luglio al 15 settembre 10-13 e 17-24, dal 16 settembre al 7 novembre 9.30-13.30 e 15-20
Ingresso: intero 6 euro, ridotto 4
domenica 18 luglio 2010
Biennale Gherdeina Ortisei
Un'estate all'insegna dell'Arte, in Val Gardena A cura di Chiara Canali
Il mese di luglio in Val Gardena sarà all'insegna di due importanti eventi legati al mondo dell'arte: la Biennale Gherdëina (19 luglio / 1 ottobre 2010) e l'Esposizione di Arte Contemporanea (dal 26 luglio / al 21 agosto 2010). La Biennale Gherdëina si svolgerà presso la zona pedonale di Ortisei (vernissage: lunedi' 19 luglio, alle ore 18.00), e sarà organizzata dall'Associazione Turistica Ortisei, in collaborazione con il Comune, e dedicata alla scultura contemporanea in tutte le sue forme e tecniche espressive.
In questa edizione della Biennale Gherdëina, appuntamento biennale di arte contemporanea dedicato alla scultura in tutte le sue forme e tecniche espressive, sono stati selezionati cinque protagonisti locali, già riconosciuti e affermati in ambito italiano e internazionale per la qualità del lavoro e per la rilevanza del percorso espositivo.
Le opere degli artisti, appositamente ideate per l'occasione, saranno collocate nella zona pedonale del centro storico di Ortisei, in rapporto diretto con l'ambientazione e i punti di vista della vallata. Un itinerario che tiene conto da un lato della natura e del paesaggio come sfondi originari della scultura, dall'altro delle architetture e delle costruzioni come linee essenziali con cui si relaziona.
Le sculture di grande formato e di notevoli dimensioni - in legno, bronzo, pietra, ferro o alluminio - realizzate dagli artisti non si lasciano condizionare dal peso fisico della materia, ma sono in grado di mettere in mostra un linguaggio libero, fluente, aerodinamico, capace di smaterializzare la forte compattezza del tutto con la capacità di irradiare flussi e stimoli visivi.
Nella Biennale Gherdëina la scultura contemporanea, non piu' debitrice di una tecnica o di una materia tradizionale, si confronta con una ricchezza di soluzioni riconducibili all'efficacia di ciascun materiale, mettendo in gioco una varietà di significati estetici, emotivi e intellettuali connessi con la sfera esistenziale dell'uomo e, contemporaneamente, stigmatizzando un repertorio di metafore, allusioni e rituali che caratterizzano l'attualità.
In occasione dell'apertura della Biennale Gherdëina verrà edito un catalogo con testi critici della curatrice Chiara Canali e immagini delle opere allestite.
Esposizione di Arte Contemporanea a Ortisei (26 luglio / 21 agosto)
Il secondo evento in programma sarà l'Esposizione di Arte Contemporanea della Galleria Artforum, che presenterà una collettiva di scultura dedicata ai talenti emergenti della Val Gardena. La mostra si svolgerà presso la sala Luis Trenker della casa di Cultura di Ortisei e avrà come tema centrale il confronto tra l'arte dei grandi maestri del -900, come Pomodoro, Mastroianni e Messina, e quella degli artisti Ladini.
L'evento si propone di valorizzare e promuovere l'originalità della scultura gardenese, evidenziando il lavoro degli scultori emergenti piu' interessanti come P. Demetz, B. Walpoth, H. Mussner, J. Kostner, H. J. Runggaldier ed altri ancora.
Tutti i giovani artisti esalteranno con le loro opere la nobiltà di materiali differenti e, in particolare, del legno, grazie a una tecnica sviluppata attraverso due secoli di esperienza e pratica.
Infine, durante l'estate saranno organizzati corsi per chiunque abbia il piacere di cimentarsi nell'affascinante mondo della scultura in legno.
Inaugurazione lunedi' 19 luglio, alle ore 18
sedi:
Sala Luis Trenker della casa di Cultura di Ortisei (dal 26 luglio al 21 agosto)
Zona pedonale di Ortisei (BZ)
sabato 17 luglio 2010
Franco Fontana Andrea Razzoli Della Pina Artecontemporanea Pietrasanta
Visioni Urbane a cura di Emanuela Betti
Franco Fontana ed Andrea Razzoli espongono di nuovo insieme dopo quattro anni, per la prima volta presso la Galleria Della Pina di Pietrasanta.
Al limite dell'immagine pittorica per ricchezza cromatica e complessità testurale, e anche al di là di quella (ossia di certe sue odierne declinazioni) per potenza espressiva, le fotografie di Franco Fontana si presentano agli occhi dello spettatore come ampie e profonde suggestioni visive, come -reti-capaci di attrarre e trattenere lo sguardo rendendolo goloso di luce e di colore. I paesaggi urbani di questo artista fanno infatti rinascere - grazie ai tagli netti e precisi, grazie alle campiture ampie ed elegantemente armoniche - le geometrie sensuali su cui fu costruito, ai suoi esordi ormai lontani ma sempre odierni, il linguaggio piú alto della pittura dell'Occidente, da Giotto in poi.
Le fotografie di Fontana sono al contempo esaltazione dell'immagine e fotografia che diventa arte: un'arte la quale, proprio come nei momenti topici della sua storia, e' descrittiva e astratta in un sol tempo: come in Piero della Francesca, insomma, e tuttavia allo stesso tempo come in Edward Hopper, ma perfino come in Mark Rothko, si potrebbe dire.
Fontana sfrutta la qualità visiva delle architetture contemporanee nelle grandi metropoli: ma non semplicemente per rammemorarle o esaltarle, bensí per trarne materiale ai fini della costruzione dell'immagine, di un'immagine nuova, pressoche' autonoma dai -pre-testi- che utilizza in quanto fotografia, e cioe' di un'immagine che non tradisce il soggetto impresso sulla pellicola, che non lo annulla, ma anzi lo custodisce dentro di se' e lo protegge pur superandolo e prendendo da esso lo slancio per andare altrove. «Rendere visibile il visibile», e' il motto di questo artista, la cui persuasione, del tutto fondata, e' che solo grazie all'immagine e alla sua costruzione estetica sia possibile riappropriarsi della umana facoltà di cogliere l'ambiente per conoscerlo davvero e, di conseguenza, per saperlo apprezzare fino in fondo.
Ben diverse per tecnica e metodologia, ma non per scopo finale o senso complessivo del lavoro, sono le opere di Andrea Razzoli, che giocano sulla complessità di immagini -costruite- in laboratorio - fotocollages arditamente strutturati - per restituire a chi le osserva tutto il valore di esperienze psicologiche vissute dall'autore.
In sostanza la tavole fotografiche di questo ancor giovane (ma già esperto) -scrittore per immagini- rispondono all'esigenza, tipica della fotografia, di documentare e far sopravvivere - prolungandolo nel tempo - l'insieme di sensazioni mnemonico-visive prodotte da un luogo. Ma la loro singolarità, cio' che le rende originali e significative, discende dal fatto che Razzoli non si accontenta della normale resa fotografica (per la quale l'immagine si limita a riprodurre cio' che e' stato visto -dal vero-) e va invece ben oltre.
Egli e' infatti consapevole di come una foto non basti a restituire le sensazioni o l'impressione d'atmosfera, o il climax, o lo stato d'animo emotivo, che si manifestano di volta in volta esperendo la realtà. E dunque affida al successivo sapiente montaggio di appunti visivi - presi all'istante con una banale e immediata Polaroid - il compito di produrre -l'interpretazione autentica- (soggettivamente piena di verità) dei luoghi vissuti.
Il risultato sono immagini di origine fotografica ma di valenza squisitamente pittorica, sia perche' tavole uniche e non riproducibili (formate da frammenti di stampe polaroid che non hanno corrispettivi su pellicola), sia perche' indifferenti a qualsiasi coerenza prospettica e fedeltà mimetica, interamente giocate - come sono - sull'idea di piegare un paesaggio urbano a farsi piú espressivo di cio' che esso e' di per se stesso, e dunque di trasformarlo in un silente (e percio' loquace) paesaggio dell'anima.
Franco Fontana (1933) vive e lavora a Modena.
Mostre recenti:
2010 Franco Fontana Antologica, Wave Photo Gallery Brescia;
2010 Colori, Galleria Biffi Arte, Piacenza;
2010 Il furore delle immagini, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.
Andrea Razzoli (1965) vive e lavora a Modena.
Mostre recenti:
2010 Mirrors of the Magic Muse, Salle de Quai Antoine I, Monte-Carlo, Monaco;
2009 Forward_1, Armarillo Art Gallery, Fotografia Europea, Reggio Emilia;
2007 Geometrie, Palazzo dell'Abbondanza, Massa Marittima, Grosseto.
Image: Andrea Razzoli, New York Stories
Inaugurazione Domenica 18 luglio 2010, ore 19
Della Pina Artecontemporanea
Piazza Duomo, 11 - Pietrasanta (Lu)
Orari: Martedi' - Domenica dalle 17 alle 24
ingresso libero
Marco Fellini Osteria Candalla Camaiore
Airbag
Nei pressi di un’antica pieve cinquecentesca ai piedi delle Apuane (zona di straordinaria importanza per l’estrazione del marmo), si trova la location ideale per ospitare un affascinante connubio tra natura e scultura contemporanea.
Le installazioni dell’artista ravennate, presentate dal curatore Fulvio Chimento e già in mostra ad aprile 2010 presso il Museo Carlo Zauli di Faenza, sono realizzate con cuscini in tessuto imbottiti, modellati all’esterno con una particolare resina e all’interno con spago trasparente. Atipiche sculture che danno forma a dettagli di corpi maschili e femminili ispirati all’eleganza classica. Fellini rilegge in chiave pop e contemporanea il corredo della tradizione scultorea italiana, un’operazione condotta con coraggio, che permea l’oggetto quotidiano della vibrante dignità del marmo.
-Chacun porte sa croix, moi je porte une plume- (-Ciascuno porta la sua croce, io porto una piuma-) recita un detto popolare francese: e’ questo l’atteggiamento che contraddistingue il percorso del giovane e talentuoso artista. Le opere di Fellini sono infatti concepite e coniate con irriverente leggerezza: airbag ideali in grado di attenuare le cadute dello spirito, conseguenti ai voli pindarici ed estatici del pensiero. Rifuggendo dal ready made duchampiano, Fellini rende protagonista una materia all’apparenza altera ma dal nucleo morbido, che si contrappone alla forza di gravità abituale della forma scultorea.
Nato in provincia di Ravenna nel 1981, Marco Fellini si e’ laureato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Selezionato tra i finalisti del Premio Arte Laguna 2009, ha vinto il Premio Speciale It’s My* Gallery di Milano e il Premio Speciale degli Istituti di Cultura di Vienna e di Praga. Nel 2010 e’ tra i vincitori del Premio Tesi Starting Point!, indetto dall’Accademia di Ravenna e curato da Fulvio Chimento a Antonella Malaguti.
Inaugurazione 18 luglio ore 18
Osteria Candalla
Via di Candalla, 264 (loc. Lombrici) - Camaiore (LU)
Ingresso libero
Massimo Caccia Gestalt Galler Pietrasanta
Equilibri a cura di Ivan Quaroni
Semplicità e sottigliezza questi sono i tratti distintivi di Massimo Caccia, l'artista milanese che da domenica 18 Luglio presenta, alla Gestalt Gallery di Pietrasanta, la mostra intitolata -Equilibri-, un viaggio nella precarietà dell'esistenza.
Al via domenica 18 luglio, dalle ore 18:30, alla Gestalt Gallery di Pietrasanta la mostra -Equilibri- di Massimo Caccia. I protagonisti delle sue opere sono stravaganti animali dipinti in campiture a tinta piatta e delimitati da outline marcati, il tutto realizzato con smalti su tavole di legno. L'artista ci presenta una panoramica colorata sulle infinite contraddizioni del tempo attuale, dove tutto e' in equilibrio precario. Le immagini dipinte da Massimo Caccia sono evanescenti e brevi come uno scatto fotografico rubato, e il fruitore dell'opera e' l'unico a decidere come far continuare il racconto, operazione voluta dall'artista che appositamente tende a non titolare le sue opere.
Nel percorso artistico, curato da Ivan Quaroni, saranno esposte 18 opere inedite della piu' recente stagione creativa di Caccia, e come afferma nel testo critico: -L'artista evidenzia con assoluta freddezza il carattere ferale delle sue creature, che conservano, nonostante l'aspetto fiabesco, un naturale istinto omicida [-]. Caccia descrive un mondo molto prossimo a quello reale, dove ogni essere e' vittima e carnefice. In un certo qual modo, egli rispetta l'equilibrio esistente in natura. Anzi, ne fa una metafora della fragilità e precarietà dell'esistenza.-
Massimo Caccia nasce a Desio (MI) nel 1970.
Nel 1992 si diploma in pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera.
Oltre a dipingere, crea titoli di testa per cortometraggi, disegna scenografie per spettacoli teatrali e decora stand al '' salone del mobile ''. Nel 2001 realizza la sigla (in animazione) per la campagna natalizia di TELE+. Nel 2003 crea marionette e scenografie per il lungometraggio: '' Tu devi essere il lupo '' di Vittorio Moroni. Illustra libri per bambini e quando ha voglia collabora con qualche rivista. Nei tempi morti prende oggetti comuni (tavoli, sedie, divani) e li trasforma in animali. Vive e lavora a Milano.
Inaugurazione: Domenica 18 Luglio, ore 18.30
Gestalt Galler
via S. Stagi 28 - Pietrasanta
Orario: 18.00-20.30 / 21.30-24.00
Ingresso Libero
venerdì 16 luglio 2010
Giulio Paolini Centro per l'Arte Contemporanea il Conventino Monteciccardo
Memoriale dal Convento. In via d'ipotesi a cura di Ludovico Pratesi
Dopo aver ospitato le mostre personali di Enzo Cucchi nel 2007, Ettore Spalletti nel 2008, Mario Merz nel 2009, quest'anno l'arte contemporanea internazionale torna nel convento dei Servi di Maria di Monteciccardo con il quarto appuntamento di Memoriale dal Convento, dedicato a Giulio Paolini. Il titolo del ciclo, tratto da un celebre romanzo dello scrittore portoghese Jose' Saramago, sottolinea la particolare natura del luogo che ospita la mostra: un convento del Seicento immerso nel paesaggio marchigiano.
Nelle stanze del Conventino Paolini presenta un percorso concettuale che si dipana tra idea, immagine, identità, progetto, disegno e fotografia.
Scrive l'artista: -Mi trovo ora nelle stanze del Conventino a Monteciccardo, poco sopra Pesaro, a rinnovare il cammino o intraprendere la via del ritorno, ad avviare un percorso che mi consenta di aprire gli occhi sull'eloquenza della visione: insomma, eccomi qui a cercare di annullare la differenza o almeno appurare la distanza tra qualcosa e quella cosa che s'impone allo sguardo. Cinque stanze in successione, a cannocchiale, un piccolo labirinto senza ingresso e senza uscita, un'area dove tutto puo' restare com'e' date le tracce e le memorie che vi sono nascoste. L'ospite, sulla soglia, non entra e non esce: resta a osservare, si ferma a guardare- Riuscirà a vedere?-.
Il curatore della mostra Ludovico Pratesi afferma: -La mostra e' costruita sul rapporto tra le celle del convento e le opere dell'artista, quasi a voler suggerire una sorta di diario privato di lavoro, che viene rivelato al pubblico nell'atmosfera rarefatta dell'edificio monastico, adibito un tempo alla preghiera e alla meditazione-.
Giulio Paolini e' nato a Genova nel 1940 e vive a Torino. Dalla sua prima partecipazione a un'esposizione collettiva (1961) e dalla sua prima personale (1964) ha tenuto innumerevoli mostre in gallerie e musei di tutto il mondo. Tra le maggiori antologiche si ricordano quelle al Palazzo della Pilotta a Parma (1976), allo Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), al Nouveau Muse'e di Villeurbanne (1984), alla Staatsgalerie di Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma (1988), alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum di Graz (1998) e alla Fondazione Prada a Milano (2003). Ha partecipato a diverse mostre di Arte povera e a varie edizioni della Documenta di Kassel e della Biennale di Venezia. Il suo lavoro e' rappresentato in numerose collezioni pubbliche internazionali.
Inaugurazione sabato 17 luglio ore 19.00
Centro per l'Arte Contemporanea il Conventino
via Conventino, 3 - Monteciccardo (PU)
Venerdi' - domenica 18-20 o su prenotazione
Ingresso libero
Enzo Cucchi e Thomas Lange Il Frantoio di Capalbio
Crossing culturali fra artisti affermati ed emergenti a cura di Davide Sarchioni
L'associazione culturale Il Frantoio di Capalbio, importante protagonista della vita culturale nel borgo toscano, ospiterà dal 17 luglio all' 11 agosto, nella suggestiva sede di Piazza della Provvidenza, la doppia personale curata da Davide Sarchioni, che vede ora protagonisti il maestro Enzo Cucchi, noto esponente della Transavanguardia, e Thomas Lange, artista tedesco appartenente alla generazione dei -Giovani Selvaggi- di ex Berlino Ovest.
Terzo appuntamento questo per Il Frantoio, dedicato all'arte contemporanea, dopo la collettiva -Crossroads/Crocevia- e la mostra -Materials and Symbols. Crossings/Ceccobelli-Kounellis-Hirano-, nell'ambito di un progetto dedicato ai crossing culturali fra artisti affermati ed emergenti, differenti per generazione, nazionalità e tipo di ricerca. Ancora una volta la Galleria de Il Frantoio si riconferma ideale stazione di sosta dove si danno appuntamento storie e vicende artistiche diverse, accolte in occasioni espositive che originano inesplorate relazioni e nuove possibilità significanti.
L'evento, di particolare importanza e difficilmente ripetibile, vede protagonista l'artista piu' visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi che dagli anni Ottanta domina la scena internazionale. Le opere esposte, in collaborazione con Galleria O. di Roma, sono 10 terrecotte (pezzi unici) smaltate e dipinte a freddo, concepite e realizzate tra il 2009 e il 2010, che fanno parte di un piu' ampio gruppo di lavori pittorici e scultorei dall'autore denominati -Cattedrali-. Cucchi fa sua l'immagine della cattedrale come simbolo della complessa stratificazione culturale del mondo occidentale: veicoli di collegamento tra il presente e il passato. Di queste immagini emergenti e incombenti, a lui interessa soprattutto l'invisibile o perlomeno -cio' che sta in ombra-,-gli umori nascosti e dimenticati-. Le opere in mostra si presentano come poetiche masse compatte, monocromatiche, nere, le cui forme rimandano in maniera misteriosa ed ambigua ora al mondo naturale (albero, nuvola) ora a quello antropizzato (architetture, paesaggi), alludendo ad una presenza ulteriore, come ombre che avvolgono, contengono o circondano qualcosa che ora non c'e' piu' o che forse deve ancora crescere, essere immaginato ed edificato. Come -cattedrale-, infatti, ogni ceramica ha un interno dove si annidano nell'ombra depositi di forme astratte colorate e vagamente fitomorfe, bagliori , cavità. Cucchi ci indica la strada oltre il mondo fenomenico della rappresentazione, alzando il velo ingannatore che avvolge gli occhi dei mortali, facendo loro vedere una realtà che non puo' dirsi ne' che esista ne' che non esista.
Sempre all'insegna di un'indagine che sonda i lati celati dell'esistenza interviene l'opera di Thomas Lange. L'artista, che attualmente si divide fra l'Italia e la Germania, e' rimasto fedele ad una rappresentazione di tipo figurativo, potremmo anzi definire il suo lessico come rifigurativo e conflittuale, dove l'introspezione psicologica arriva agli esiti di un nuovo realismo visionario, cui giunge tramite una gestualità estrema. Formatosi nel clima neo-espressionistico della Heftige Malerei berlinese degli anni Ottanta, Lange comunica tramite l'arte quell'affinità simbolica che lega uomo e mondo, e che l'artista solo riesce a ristabilire. In mostra un'ampia rassegna di 13 opere su carta inedite della serie -Vinci- del 2010 (tecnica mista su pagine di un libro del 1933 dedicato all'opera di Leonardo da Vinci) e di alcuni dipinti 2008/2010 (olio e tecnica mista su tela), anch'essi inediti, in cui l'artista, attraverso reiterate sovrapposizioni figurali e cromatiche, come stratificazioni temporali e memoriali, nasconde e fa riemergere alternativamente figure ed elementi compositivi in un intenso scavo nella propria memoria individuale e collettiva, per giungere ad una complessità dell'immagine che non vuole semplicemente rappresentare, ma alludere a qualcos'altro, ad un piu' profondo e segreto significato che si intuisce in tutta evidenza fra gli strati pittorici di ogni opera. La mostra si avvale del Patrocinio della Provincia di Grosseto e del Comune di Capalbio in occasione del suo cinquantesimo anno.
Enzo Cucchi nasce a Morro d'Alba, in provincia di Ancona, nel 1949. Si avvicina alla pittura da autodidatta, vincendo anche premi. Alla metà degli anni Settanta si reca frequentemente a Roma dove incontra gli artisti Sandro Chia e Francesco Clemente coi quali lavora a stretto contatto. Fin dall'inizio il suo lavoro si impone per originalità rispetto alle tendenze predominanti alla fine degli anni Settanta. Adottando lo sperimentalismo tipico di quelle tendenze, Cucchi recupera pero' anche i mezzi espressivi piu' tradizionali del fare arte come la pittura, la scultura e il disegno, divenendo già a partire dagli anni '80 un artista di fama internazionale. Ha realizzato numerose mostre personali e ha preso parte a mostre collettive nei piu' importanti spazi espositivi italiani e stranieri come la Kunsthalle di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, il Palazzo Reale di Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, Il Muse'e d'art modern di Saint-Etienne Metropole. Ha partecipato inoltre alle rassegne d'arte contemporanea piu' significative a livello internazionale tra cui La Biennale Internazionale d'arte di Venezia, Documenta a Kassel, la Quadriennale d'Arte di Roma. Le sue opere si trovano nelle maggiori collezioni museali del mondo e nelle piu' prestigiose collezioni private nazionali e internazionali. Nel 2007 il Museo Correr di Venezia ha celebrato l'opera di Enzo Cucchi dedicandogli una mostra monografica inauguratasi in concomitanza con l'apertura della 52a Biennale Internazionale d'arte.
Thomas Lange nasce a Berlino, Germania, nel 1957. Si forma presso l'Accademia di Belle Arti di Berlino e la Karl-Schmidt-Rottluff-Stiftung nel clima neo-espressionistico della Heftige Malerei berlinese degli anni Ottanta. Sempre portando avanti parallelamente le sue ricerche artistiche, divide la sua attività tra la Germania e l'Italia centrale. Tra le principali mostre cui partecipa le personali nelle Kunstverein di Bielefeld, Braunschweig, Hannover, Marburg, Kunsthalle di Mannheim, al Museum voor Moderne Kunst di Ostenda in Belgio, al Museum am Dom di Würzburg, a Palazzo Venezia a Roma e al Museo Civico di Spoleto. Partecipa a importanti collettive tra cui nel 1988 la mostra itinerante Refigured Paintings. The German Image (1960-88), Solomon R. Gugghenheim Museum di New York, Williams College Museum of Art, Williamstown, Massachussets, USA - Hotel Orient, Galerie der Künstler, München Eden Badende; al Mori Art Museum di Tokyo; al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles; al Museo d'Arte Contemporanea di Nizza. Nel 1990 partecipa alla XLIV Biennale di Venezia. Diverse mostre nei musei della collezione Würth tra le quali la collettiva Heftige Malerei, a Kunzelsau, nel 1997 e le personali al Kunstforum Würth, Chur, Svizzera nel 2004 e nel 2007 presso il Kunstforum Würth di Capena (Roma) che gli dedica una grande personale. Ha lavorato per numerose ed importanti commissioni pubbliche e private.
Inaugurazione 17 luglio ore 18
Ass. Cult Il Frantoio
piazza della Provvidenza, 2
Tutti i giorni ore 18-23, chiuso martedi
Ingresso libero
Gianfranco Baruchello Forte dei Marmi e Pietrasanta
Titoli, libri, sogni, e un'avvertenza: QUI, opere
a cura di Chiara Guidi In collaborazione con -Galleria Milano-
Dal 17 al 30 Luglio, Galleria Susanna Orlando ospita nella sede di Forte dei Marmi e presso la Vetrina di Pietrasanta opere selezionate di Gianfranco Baruchello, uno dei protagonisti della storia dell'arte contemporanea.
-Titoli, libri, sogni, e un'avvertenza: QUI, opere- e' stata una precisa scelta curatoriale e della galleria, per rendere omaggio a uno degli artisti piu' importanti e poliedrici del panorama artistico, una delle voci piu' intelligenti e -fuori dal coro- che hanno caraterizzato i movimenti d'avanguardia degli anni Sessanta e Settanta, attraverso una sperimentazione radicale, con i diversi media. Le opere esposte, realizzate con smalti su alluminio e affiancate da una importante sezione di raffinatissimi disegni, ne testimoniano l'agire.
Sono pezzi storici che trappresentano quella parte importante e costitutiva del suo lavoro, fra pittura, disegno e segno, dove il grande spazio bianco, monocromo, resta lo spazio mentale dove e' riuscito a intervenire. Gianfranco Baruchello libero esploratore di campi semantici, viaggiatore dei rapidi corto circuiti delle associazioni mentali. Stimolato dalle parole e dalle idee piuttosto che dalle immagini, dissemina tracce che sono -lentissime calligrafie linguistiche- dove, in complessi microcosmi, si raccontano mondi da inviduare e conoscere.
Alla Vetrina e' visibile uno dei suoi piu' forti e provocatori -happening mentali-: Lo Spaventamarchiori- (1961)
Il catalogo della mostra, a cura di Chiara Guidi, e' disponibile in galleria.
Immagine: Gianfranco Baruchello, Il Duca di Morphine-Fix prima della battaglia di Rossbach ovvero: the creeping Pompadour, mixed media su alluminio, 40x40, 1970.
Inaugurazione in Galleria Sabato 17 Luglio alle ore 19
Galleria Susanna Orlando
Via Carducci 10, 55042 Forte dei Marmi (Lu)
Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 24
ingresso libero
Vetrina
Via Nazario Sauro 3, 55045 Pietrasanta (Lu)
Visibile tutti i giorni 24h/24
ingresso libero
giovedì 15 luglio 2010
Joan Miro'. Universi magici, Follonica Grosseto Sorano
Racconti fantastici di un esploratore di sogni a cura di Maurizio Vanni
Dal 18 luglio al 17 ottobre 2010 in quattro sedi museali della Provincia di Grosseto si terrà la mostra Joan Miro'. Universi magici. Una mostra unica e al tempo stesso quattro mostre in contemporanea e un solo grande progetto espositivo. Al Museo Archeologico e d'Arte della Maremma di Grosseto, alla Pinacoteca Civica -A. Modigliani- di Follonica, alla Fortezza Orsini di Sorano e alla Raccolta d'Arte di Palazzo Nerucci di Castel del Piano, infatti, negli stessi giorni saranno allestite quattro mostre sulla produzione grafica del grande artista catalano. Quasi duecento opere tra illustrazioni di libri e grafica, daranno vita a quattro mostre dotate ognuna della propria autonomia e, al tempo stesso, ognuna tassello di un grandioso racconto fantastico.
La mostra presenta due aspetti della produzione artistica, la grafica e l'illustrazione di libri appunto, da considerarsi tutt'altro che secondari nella produzione dell'artista. Nell'incisione, l'artista spagnolo trovo' infatti il medium pertinente a manifestare gli aspetti piu' inaspettati del suo modo di intendere la vita. La carta diventa un mezzo particolarmente adatto a creare immagini e composizioni che non avrebbe potuto ideare in altri modi. Dalla sua prima litografia del 1930 per -Les Cahiers d'Art- fino alle sue ultime realizzazioni monumentali, Miró ha continuato a indagare, nell'esaltazione di una libertà espressiva inusitata, i materiali, i segni, i colori, le superfici e le luci proprio sfruttando le peculiarità di ogni tecnica incisoria. La sua grafica ci offre la possibilità di comprendere appieno la sua grande inventiva, di apprezzare la sua fantasia e di entrare nel suo mondo attraverso un ingresso poco monitorato.
Quello per l'arte poetica fu poi per Miro' un amore ricompensato: l'artista spagnolo cambio' infatti le modalità del rapporto tra l'artista visivo, generalmente chiamato ad illustrare un testo, e lo scrittore; infatti inauguro' una modalità inedita dove il pittore non si limitava a corredare di illustrazioni la parte scritta, ma partecipava alle emozioni del poeta, condivideva il filo conduttore legato agli stati d'animo e, a sua volta, interpretava attraverso la propria arte. Ne scaturivano veri e propri libri a quattro mani dove cio' che poteva essere definita illustrazione si trasformava in un percorso soggettivo complementare al pensiero poetico. Sei gli album in mostra, che l'artista realizzo' dagli anni 50 in poi, da alcuni tra i piu' famosi sino ad alcuni ancora poco noti in Italia.
CONFERENZA/DIBATTITO SULL'ARTE CONTEMPORANEA
-Joan Miro'. La creatività dell'artista e la profondità dell'uomo.- Incontro dedicato alla mostra a cura di Maurizio Vanni
4 agosto ore 21: Follonica, Pinacoteca Civica
5 agosto ore 21: Vetulonia, Museo Civico Archeologico -I. Falchi-
TALK-SHOW SULL'ARTE CONTEMPORANEA
-Coscienti illusioni. Creatività, libertà espressiva e l'istinto dell'artista- a cura di Maurizio Vanni
21 agosto ore 21: Castel del Piano, Raccolta d'Arte di Palazzo Nerucci
22 agosto ore 21: Sorano, Fortezza Orsini
18 settembre ore 18: Follonica, Pinacoteca Civica
18 settembre ore 21: Grosseto, Museo Archeologico e d'Arte della Maremma
ATTIVITA' DIDATTICHE PER BAMBINI
-La rincorsa delle forme nei sogni di Miro'-
Follonica: 21 luglio e 18 agosto ore 21; prenotazione al n. 0566.42412
Sorano: 27 agosto ore 17 e 17 settembre ore 16; prenotazione al n. 0564.633424
Castel del Piano: 26 luglio e 17 agosto ore 10.30; prenotazione al n. 0564.969602 - 347.1260421
SERVIZIO VISITE GUIDATE GRATUITE
Su prenotazione ai seguenti numeri di telefono:
Castel del Piano 0564.969602
Follonica 0566.42412
Sorano 0564.633424
Grosseto 0564. 488750 e 0564.488752
INAUGURAZIONI
16 luglio ore 18.30: Grosseto, Museo Archeologico e d'Arte della Maremma
16 luglio ore 21.30: Follonica, Pinacoteca Civica
17 luglio ore 18: Sorano, Fortezza Orsini
17 luglio ore 21.30: Castel del Piano, Raccolta d'Arte di Palazzo Nerucci
APERTURA AL PUBBLICO
Grosseto e Follonica: 17 luglio/17 ottobre
Sorano e Castel del Piano: 18 luglio/17 ottobre
ORARI
tutti i giorni da martedi' a domenica con i seguenti orari:
Castel del Piano
Raccolta d'Arte di Palazzo Nerucci
piazza Colonna 1
orari: 10.30-13; 16-19.30
(dal 10 al 22 agosto apertura serale 21.00-23.00)
Follonica
Pinacoteca Civica -A. Modigliani-
piazza del Popolo 1
orari: 17.30-23.30
Grosseto
Museo Archeologico e d'Arte della Maremma
piazza Baccarini 3
orari: 10-13; 17-20
Sorano
Fortezza Orsini
Piazza Cairoli 3
orari: 10-13; 15-19
Ingresso:
Castel del Piano: - 4,00
Follonica: - 4,00
Grosseto: - 5,00
Sorano: -. 4,00
Ingresso ridotto alla mostra per i possessori della MuseiCard dei Musei di Maremma e della Card Regionale
mercoledì 14 luglio 2010
Francesca Woodman Palazzo della Ragione Milano
Retrospettiva a cura di Marco Pierini e da Isabel Tejeda
Dal 16 luglio al 24 ottobre 2010, al Palazzo della Ragione di Milano si tiene la grande retrospettiva dedicata a Francesca Woodman (Denver, 1958 - New York, 1981), uno dei talenti piu' precoci e interessanti della seconda metà del Novecento.
L'esposizione, curata da Marco Pierini e da Isabel Tejeda, realizzata dal Comune di Milano - Cultura e da Civita, in collaborazione con SMS Contemporanea di Siena, l'Espacio AV di Murcia (Spagna) e l'Estate di Francesca Woodman di New York, presenta 116 fotografie tra cui 15 immagini esposte in esclusiva per Milano e cinque video che ripercorrono tutta la carriera dell'artista, interrottasi a 22 anni.
Figlia d'arte - la madre Betty e' ceramista e il padre George, pittore e fotografo - Francesca Woodman comincio' a lavorare a soli tredici anni di età, con la sua prima macchina fotografica e l'uso dell'autoscatto. Negli anni a venire, ha continuato a usare se stessa come soggetto privilegiato delle sue foto, rappresentandosi sia in contesti domestici, con la predilezione per ambientazioni vintage e decadenti, che in mezzo alla natura, da sola o con amiche, nel vivo di azioni e performance appositamente progettate.
All'amica Sloan Rankin, che le domandava perche' utilizzasse spesso se stessa come modello, la Woodman rispondeva -e' una questione di convenienza. Io sono sempre disponibile-. La frase, ironica e schietta, ci aiuta a comprendere da un lato l'aspetto dell'indagine sull'Io e sulla propria intimità che contraddistingueva la sua ricerca, dall'altro la condizione di giovane artista adolescente che negli anni Settanta sosteneva da sola i costi di produzione del proprio lavoro.
Anticipatrice di tendenze e tematiche che connoteranno l'arte contemporanea negli anni successivi ed erede della tradizione artistica occidentale dell'autoritratto, Francesca Woodman colpi' la comunità artistica per la maturità e la coerenza concettuale delle opere che creo' in nove anni di intensa attività.
Il percorso espositivo segue le orme tracciate dalle sue serie fotografiche piu' significative, che si identificano con i luoghi dove sono state create e ripercorrono i passaggi essenziali della sua biografia: una ha per scenario Boulder, nel Colorado, datata agli anni della scuola superiore; un'altra riguarda l'intenso periodo di formazione presso la Rhode Island School of Design di Providence; infine, quella che fra 1977 e 1978 venne eseguita a Roma.
New York, da una parte, e la natura incontaminata della MacDowell Colony nel New Hampshire rappresentano le fasi estreme della sua opera.
All'interno del suggestivo Palazzo verrà ricreata anche l'installazione Swan Song (La canzone del cigno), realizzata da Francesca a Providence nel 1978 ed esposta per la prima volta in Italia in occasione di questa mostra. Le 5 fotografie di grande formato (circa 1 metro x 1 di grandezza) rappresentano una rottura degli schemi convenzionali che prevedevano di appendere l'opera all'altezza degli occhi. La Woodman progetto' l'installazione in modo da collocare le stampe ad altezze variabili, alcune molto in alto e altre all'altezza del pavimento, in funzione del flusso narrativo delle immagini e sfruttando le caratteristiche architettoniche del contesto in un dialogo tra artista e spazio che diventa parte dell'opera.
Completano l'esposizione cinque frammenti video, parte dei pochissimi realizzati dall'artista durante i corsi della RISD, recentemente restaurati e pubblicati dall'Estate. Testimonianza del lavoro performativo dell'artista, sono un utile strumento che ci mostra l'artista modella e regista al tempo stesso.
Quasi tutta la produzione di Francesca Woodman vive nel rapporto tra il proprio corpo, oggetto e soggetto degli scatti, e il proprio sguardo. Di se' non offre mai alcuna visione idealizzata, eroica, caricata di particolari significati; al contrario, la propria immagine e' sempre inserita nell'universo delle cose, come fosse parte di esse.
Spesso, il corpo dell'artista si assimila con l'intonaco dei muri, gioca con la propria ombra, compare da porte e finestre, si nasconde tra i mobili e gli oggetti; la luce ne sfalda la consistenza piuttosto che esaltarla, oppure ne tornisce le forme purche' siano sempre colte come frammenti, come particolari.
Uno dei tratti caratteristici e ricorrenti della sua cifra espressiva e' l'assenza del volto, tagliato dall'inquadratura, o solo nascosto da maschere, dai propri capelli, da una torsione del collo o del busto, e la dimensione performativa, ben evidenziata anche dai pochi minuti dei video girati dall'artista.
Accompagna la mostra un catalogo Silvana Editoriale con saggi dei due curatori e di Rossella Caruso e Lorenzo Fusi.
Francesca Woodman nasce il 3 aprile 1958 a Denver, Colorado. Il padre George e' un pittore, la madre Betty una ceramista. Tra 1965 e 1966 la famiglia Woodman trascorre un anno a Firenze, dove Francesca frequenta la seconda elementare in una scuola italiana. Rientrati negli Stati Uniti Francesca frequenta la scuola pubblica a Boulder, nel Colorado, e prende lezioni di pianoforte. Ad Andover, nel Massachusetts, sceglie di iscriversi nel 1972 all'Abbot Academy, una scuola privata per sole donne, tra i pochi licei americani con corsi d'arte. Subisce l'influenza di una delle insegnanti, la fotografa Wendt Snyder McNeill, che ritroverà poi alla Rhode Island School of Design di Providence. A questo periodo risalgono le prime fotografie, stampate nella camera da letto trasformata in studio fotografico. Ogni estate la famiglia soggiorna ad Antella, vicino Firenze, in un casale immerso nella campagna che avevano acquistato nel 1969.
Tra 1973 e 1974 frequenta ad Andover la Phillips Academy e ha come insegnante di fotografia Don Snyder, fratello di Wendy Snyder McNeill. Torna in estate ad Antella con la famiglia. Tra 1974 e 1975 frequenta la scuola secondaria a Boulder, diplomandosi nel giugno del 1975. Nel vecchio cimitero della cittadina universitaria esegue una serie di scatti che la ritraggono mentre attraversa una stele tombale. In estate torna ad Antella. Dell'estate del '76 e' un gruppo di fotografie, sempre eseguite con l'autoscatto, dove il suo corpo nudo e' immerso in un paesaggio desertico. A partire da settembre frequenta a Providence un'Accademia di belle arti: la Rhode Island School of Design (RISD). Aaron Siskind e' tra i suoi professori, suoi compagni e amici Sloan Rankin, George Lange e Arlene Shechet. L'appassionano le fotografie di Man Ray, Duane Michals, Arthur Felling Weegee. Risiede in un grande appartamento semivuoto nell'edificio industriale di Pilgrim Mills, dove ambienta numerose fotografie. Appartengono inoltre al primo anno della RISD le serie Depht of field, Charlie the model, Door in abandoned house, Abandoned house, Space2, Polka dots, Spring in Providence.
Tra il 1977 e il 1978 e' in Italia con l'amica Sloan Rankin per seguire i corsi europei della RISD che ha sede in Palazzo Cenci, nel centro di Roma. Conosce i proprietari della libreria antiquaria Maldoror, Giuseppe Casetti e Paolo Missigoi, che allestiranno la sua prima personale in Italia. Stringe amicizia con Sabina Mirri, Edith Schloss, Giuseppe Gallo, Enrico Luzzi, Suzanne Santoro. Sviluppa le serie Angels, già iniziata a Providence, e realizza le Eel series, la Serie del guanto (1977) e Self-deceit (1978). Del soggiorno romano sono anche alcuni autoscatti dove si ritrae nuda con il corpo sporcato da diverse sostanze (farina, pigmenti, gesso) che nella stampa in bianco e nero acquistano valore materico, a contrasto con la liscia compattezza dell'incarnato. Nell'autunno del 1978 torna a frequentare a Providence l'ultimo semestre della RISD e nel gennaio 1979 consegue il B.F.A. in fotografia e si trasferisce a New York.
Trascorre l'estate a Stanwood, Washington, e stampa un gruppo di fotografie di dimensioni varie e con un insolito sviluppo orizzontale, che ripropongono il tema dei corpi nudi o vestiti in comunione panica con la natura. A novembre allestisce alla Woods-Gerry Gallery (RISD) la personale Swan Song, un omaggio a Proust, del quale legge l'opera completa. Nell'intenzione di affermarsi come fotografa sperimenta anche la fotografia di moda (Fashion photographs), ispirandosi al lavoro di Deborah Tuberville, tra gli autori ai quali manda i suoi dossier. Nella primavera del 1980 lavora al Temple project, una sorta di ricostruzione della facciata dell'Eretteo, dove modelle avvolte da panneggi classicheggianti sostituiscono le cariatidi.
Durante l'estate, come artista residente della MacDowell Colony (Peterborough, New Hampshire), sviluppa in alcune serie di provini a contatto il tema delle corrispondenze con gli elementi naturali: le sue braccia, rivestite di corteccia, sono rami di betulla; il suo corpo, ricoperto da tessuti fiorati, si confonde con il terreno. In questo periodo sperimenta anche le blueprints (cianografie), alcune delle quali furono esposte all'Alternative Museum di New York. Nel corso dell'anno partecipa a due mostre collettive presso la galleria newyorchese di Daniel Wolf, dove conosce i critici Peter Frank e Max Kozloff e il collezionista di opere surrealiste Timothy Baum. Nel gennaio 1981 esce l'edizione a stampa di Some disordered interior geometries (Synapse Press, Philadelphia), uno dei sei quaderni fotografici progettati durante il soggiorno romano. Il 19 dello stesso mese abbandona volontariamente la vita.
Immagine: Francesca Wodman, Untitled, Roma, 1977-1978, stampa alla gelatina d'argento
Presentazione alla stampa giovedi' 15 Luglio 2010, ore 10.30
Inaugurazione ore 18
Palazzo della Ragione
piazza Mercanti, MIlano
Orari: Da martedi' a domenica h 9.30 - 19.30
Giovedi' h 9.30 - 22.30, Lunedi' h 14.30 - 19.30
La biglietteria chiude un'ora prima
Biglietti - 8,00 intero, - 6,50 ridotto under 18 e over 65, gruppi di minimo 15 - massimo 25 persone, titolari di coupon e convenzioni - 3,00 ridotto speciale scuole, gruppi organizzati Touring Club e abbonati Festival MITO 2010
Gratuito per minori di 6 anni, un accompagnatore per gruppo, due insegnanti accompagnatori per classe, giornalisti accreditati, disabili e accompagnatore, accompagnatore o guida Touring Club, guide turistiche titolari di tesserino di abilitazione all'esercizio della professione, dipendenti della Soprintendenza ai Beni Architettonici.
Oltre Il grande rettile Museo Civico Giovanni Fattori Livorno
Finestre sull'arte contemporanea a Livorno
Ideazione e cura Anna Nassisi e Stefano Pezzato
l Centro Luigi Pecci, museo regionale toscano per l'arte contemporanea, e' lieto di presentare la mostra Oltre Il grande rettile: finestre sull'arte contemporanea a Livorno, realizzata in collaborazione con il Museo Civico Giovanni Fattori negli spazi degli Ex Granai di Villa Mimbelli a Livorno, dove sarà aperta dal 15 luglio al 12 settembre 2010.
L'evento espositivo, promosso dal Comune di Livorno e sostenuto dalla Regione Toscana nell'ambito del progetto "Contemporaneamente: eventi d'arte nella Provincia di Livorno" e' ideato e co-curato da Anna Nassisi, critico d'arte e docente all'Università di Roma "La Sapienza" e da Stefano Pezzato, curatore e conservatore del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. La mostra si terrà negli Ex Granai attigui a Villa Mimbelli, sede del Museo Civico Giovanni Fattori dove e' esposto in permanenza Il grande rettile (1967) di Pino Pascali, capolavoro emblematico delle Collezioni civiche d'arte contemporanea di Livorno.
Ad artisti per lo piu' originari e attivi nell'area livornese, come Massimo Bartolini, Vittorio Corsini, Salvatore Falci (anche in collaborazione con Simona Barzaghi), Stefano Fontana, Pino Modica, Giuliano Nannipieri, Gabriele Pace, Walter Puppo ed Eraldo Ridi e' stato proposto un confronto con opere di maestri italiani quali Getulio Alviani, Vincenzo Agnetti, Rodolfo Arico', Ario(Ariodante Marianni), Gianfranco Baruchello, Alberto Biasi, Alberto Burri, Giuseppe Chiari, Fernando De Filippi, Lucio Fontana, Giorgio Griffa, Emilio Isgro', Francesco Lo Savio, Carlo Lorenzetti, Piero Manzoni, Enzo Mari, Fausto Melotti, Mario Nigro, Claudio Parmiggiani, Mario Schifano, Giangiacomo Spadari, Franco Vaccari, tutte appartenenti alle Collezioni civiche d'arte contemporanea di Livorno: un'ampia selezione di opere di assoluto pregio raccolte dalla città di Livorno fra gli anni Sessanta e Settanta, durante le esperienze del Premio Modigliani e del Museo Progressivo d'arte contemporanea ed esposte per l'ultima volta a Villa Mambelli nel 1999.
La mostra intende quindi rendere visibile un percorso incentrato su confronti originali e dialoghi inattesi, dunque su possibili aperture - suggerite nel titolo della mostra - tra vari linguaggi artistici e momenti storici diversi.
Ad ogni artista invitato sarà dedicato uno spazio espositivo indipendente, che costituirà una sezione personale all'interno di un percorso complessivo di oltre 800 mq, nel quale si svilupperanno intrecci e raffronti fra lavori recenti e opere storiche, alla ricerca di riferimenti linguistici o eredità culturali che saranno documentati in un apposito catalogo pubblicato dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci.
Ad uno sguardo sulle ricerche attuali si coniuga cosi' sia nella mostra e sia nel relativo catalogo una rinnovata attenzione rivolta ad un patrimonio storico di esperienze e sperimentazioni artistiche, alla cui doverosa valorizzazione sarà dedicato un incontro pubblico con i curatori e gli artisti il giorno dell'inaugurazione, sempre all'interno degli Ex Granai di Villa Mimbelli a Livorno, giovedi' 15 luglio 2010 alle ore 11.
Mostra promossa da Comune di Livorno Con il sostegno di Regione Toscana
Nell'ambito del progetto "Contemporaneamente: eventi d'arte nella Provincia di Livorno"
Organizzazione e realizzazione Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato
In collaborazione con Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno
Catalogo Edizioni del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci
Inaugurazione: giovedi' 15 luglio 2010, ore 18
Incontro pubblico con i curatori e gli artisti: ore 11
Museo Civico Giovanni Fattori, Ex Granai di Villa Mimbelli
Via S. Jacopo in Acquaviva 71 - Livorno
La mostra resterà aperta fino al 12 settembre 2010, ore 10-13/16-19, chiuso lunedi'
Intero: -4,00. Ridotto: -2,50 ( gruppi e scolaresche min. 15 persone e su prenotazione)
Supplemento per visite guidate (su prenotazione): -1,50 a persona
Ingresso gratuito a i bambini fino a 6 anni e agli invalidi
martedì 13 luglio 2010
Aquaticus Porto Venere sabato 17 luglio 2010
Mauro Lupone e i Masbedo a Portovenere in un evento eccezionale
direzione artistica: Anna Maria Monteverdi
Sonorità marine e Schegge video
nell'unica giornata del 17 luglio si terranno due eventi: un'installazione sonora-marina originale di Mauro Lupone collegata con la chiusura pomeridiana del Canale a cura del Parco Naturale con la famosa "piscina naturale", e un secondo evento serale nella stessa giornata che vedrà i Masbedo (ovvero Jacopo Bedogni e Nicolò Massazza), duo di video maker di fama internazionale in una installazione video live con Lagash dei Marlene Kuntz nel palco sotto San Pietro.
L'edizione 2010 si chiama AQUATICUS e ha come simbolo cetacei e sirene.
I cetacei, grazie alla collaborazione con il biologo marino Maurizio Wurtz e Paolo Varrella sommozzatore professionista e animatore di eventi legati alla salvaguardia ambientale, sono i protagonisti della installazione sonora DELPHYS di Mauro Lupone, affermato musicista elettronico, che ha creato originali boe sonanti a partire dai loro particolari vocalizzi. Come i delfini, animali sacri per i Greci, facevamo compagnia ai pescatori, così i suoni dei cetacei avvolgeranno in una dimensione sensoriale di immersività sonora, i nuotatori nella loro attraversata libera verso la Palmaria. Il mare diventa un immaginario delphinarium in cui ascoltare i vocalizzi modificati ad arte, dei cetacei che qui idealmente albergano in un loro santuario.
L'installazione è stata progettata da Lupone insieme a: Julio Urrego (engineering design e realizzazione tecnica) Alessandro de Palma (logistica), Maurizio Chiocchetti (riprese video e documentazione fotografica)
Dopo il tramonto alle 21,30 arrivando sotto San Pietro si potrà scorgere una sirena seduta su uno scoglio con un fumogeno in mano: è l'immagine-simbolo dei MASBEDO che regalano schegge di bellezza video al pubblico. Un grande schermo accoglierà infatti, le immagini live del video "Schegge d'incanto in fondo al dubbio" presentato alla Biennale di Venezia 2009 e girato al largo di Porto Venere con Sonia Bergamasco e Ramon Tarés della Fura dels Baus. Saranno presenti gli autori.
La sonorizzazione live sarà di LAGASH dei MARLENE KUNTZ. L'opera video è una metafora dell'esistenza umana, eternamente in bilico tra sollevazione morale e discesa nelle profondità del proprio dramma esistenziale.
Lo staff è composto da SARA PETRI, direttore tecnico, Roberta Sofia assistente alla direzione, Paola Settimini, comunicazione e organizzazione gruppi.
Ingresso libero.
Anna Maria Monteverdi . Docente di media arts, autrice di volumi dedicati al multimediale, organizzatrice di eventi elettronici, produzioni video, spettacoli e opere di net art, ha ideato Genius loci events_live electronics (Palmaria 2008).
Mauro Lupone . Compositore e sound designer è autore di composizioni che esplorano le possibilità di interazione tra tecniche strumentali acustiche, suoni naturali e manipolazioni elettroniche, in contesti che spaziano dalla danza al teatro, alle installazioni multimediali, alla videoarte e alla musica sperimentale
Masbedo . Jacopo Bedogni e Nicolò Massazza sono il più importante ambito di produzione video artistica italiano; hanno esposto le loro opere in tutto il mondo (Miami, Salamanca, Siviglia, Locarno, San Paulo;inoltre al Gam, al Macro, a Invideo, al Maxxi). "Schegge d'incanto in fondo al dubbio" girato a Porto Venere è stato presentato alla Biennale di Venezia (2009). Nel 2010 sono stati selezionati dall'ONU per un film collettivo che li vede come registi al fianco di Bob Wilson, Fanny Ardant e David Cronemberg
Manifesti d’Artista Via Fabio Severo Trieste V appuntamento
Tre gli artisti per il V appuntamento di MANIFESTI D’ARTISTA : HEDYA KLEIN, israeliana d’origine che vive tra Austria e il Vermont negli U.S.A., FRANCO ULE, triestino e JENNIFER NUSS pure americana
MANIFESTI D’ARTISTA è un’iniziativa, alla sua IV edizione, che sta riscuotendo grande successo presso gli artisti. E’ promossa dal gruppo78 a cura di Maria Campitelli in collaborazione con Elisa Vladilo, Eleonora Farina, Matija Plevnik e Vittorio Urbani.
Franco Ule è innanzi tutto pittore, formatosi nei fermenti culturale degli ultimi anni ‘70, in un recupero di figuralità, sulla scia della transavanguardia. Ma con un forte retaggio espressionista e comunque libero nell’espressività che associa reminiscenze e citazioni disparate, tratte anche dalla letteratura, dalla storia, da una variegata cultura che rende le sue opere polisemiche e misteriose. Il manifesto presenta, in dimensioni gigantesche , ancora una citazione, il disegno di una grande mano, secondo uno stile antico, al tratteggio, che campeggia in un paesaggio di ascendenza medievale. Immagine ironica, suggerisce l’artista, che “salta indietro nel tempo nell’irrealtà del contemporaneo”. Una mano – “hand” suona il titolo- con al centro un occhio, che riecheggia antichi percorsi di conoscenza, dai risvolti alchemici, per affondare nel mistero delle cose, negli abissi dello spirito. E’ un invito alla riflessione e all’elevazione, in un mondo sgangherato, solcato da grettezza e materialismo.
Il manifesto di Hedya Klein contiene una sua modalità particolare in quanto sarà compiuto al momento della presentazione con l’aggiunta di una parola “remem..er (con la “b” caduta) dipinta in diretta con una bomboletta spray. Il senso del manifesto può apparire ambiguo. Una parola, con un suo lapidario significato, errata, aggiunta lì quasi per caso, come fosse stata dipinta di notte, indica l’artista -succede no?- equiparandosi alle improvvisazioni di ignoti, che imbrattano i muri per esprimersi, ma soprattutto per gridare la loro rabbia . Uno scherzo, un ammonimento, un’eco di frequenti accadimenti sui muri metropolitani? Il tutto su uno sfondo verdino testurizzato, con dei cerchietti gialli e delle placide api ronzanti. Il contrasto, una situazione bipolare, fa chiaramente da sfondo a questa proposta.
Infine l’americana Jennifer Nuss ci offre un manifesto singolare, con un’immagine, si potrebbe dire, di tipo circense, un’ibrida figura che passeggia su una corda tesa. Con in una mano una testa recisa d’animale e uomo insieme, e nell’altra un pugnale; e lei stessa appare come una ragazza/scimmia per quanto pomposamente vestita con abito rosso/magenta e capelli turchini. Un recupero teriomorfico in chiave horror? Una sua versione grottesca nell’intento di esorcizzare il male? Uno sberleffo alla ragione e alle sue regole? L’uomo della strada troverà la sua risposta.
via Fabio Severo (angolo Foro Ulpiano) - Trieste
Sempre visibile
lunedì 12 luglio 2010
Giovanni Balderi Chiostro di Sant’Agostino Pietrasanta
Memorie riaffiorano
Un messaggio di armonia, di grazia, d’amore: Giovanni Balderi vive un profondo legame con la materia, il marmo, cercando in essa la forma del proprio sentire. “Memorie riaffiorano” è la personale che presenta, dal 17 luglio all’8 agosto, nella sala delle Grasce del chiostro di Sant’Agostino. Sette sculture, di cui quattro inedite, che consentono di entrare nel suo personale dialogo creativo. Un’iniziativa dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Pietrasanta.
Le opere di Giovanni Balderi sono espressioni di viva emozione che fanno vibrare la materia, la plasmano sino a tradursi in forme morbide e sinuose. Dalla natura l’artista trae la sua fonte d’ispirazione: i suoi soggetti possono essere la corolla di un fiore o il mare, ma la parte preponderante della sua ricerca artistica si sofferma sull’uomo ed i suoi sentimenti. La scultura diventa così lo strumento privilegiato per esternare angosce, passioni e speranze.
Non a caso in mostra vi sono opere che appartengono alla sua più recente stagione creativa come “La rosa del mare”, o “Distesa aspetto”, “Appesa al tempo”, “La sposa”, tutte realizzate nel 2010, ed opere che segnano importanti tappe del suo percorso artistico come “Il bacio” del 2007, “Uomo” e “Il risveglio” entrambe del 2008.
“Ogni mia opera nasce nel blocco – afferma Giovanni Balderi – senza bozzetti preparatori. Fondamentale per me è la relazione fisica con la scultura; ogni intervento plastico non può scindere dalla mano che fa ponte all’io, a quel mondo interiore che manifesta al momento, suggerendo linee e volumi che accarezzano l’emozione del raccontare”.
La mostra è una significativa anteprima della personale che si aprirà ad ottobre al Montgomery Museum of Fine Arts nella capitale dell’Alabama.
Giovanni Balderi nasce a Seravezza nel 1970. Nel 1984 inizia lo studio di ornato floreale e stile presso la bottega dell’anziano maestro Ledo Tartarelli. Si diploma nel 1990 con due borse di studio all’Istituto Statale d’Arte di Pietrasanta. Nel 1994 continua lo studio di anatomia e modellato con lo scultore Enzo Pasquini, maestro nel “neoclassico”. Collabora con diversi artisti della scultura contemporanea presso vari laboratori di Pietrasanta senza mai interrompere la ricerca espressiva.
Nel 2001 tiene il primo corso di tecniche della scultura a Brisbane, in Australia. Nel 2007 il secondo corso. Nello stesso anno partecipa alla Biennale del Cairo nel padiglione italiano. Nel 2009 partecipa al gemellaggio culturale tra Montgomery (Alabama) e Pietrasanta Allo stesso anno risale anche la partecipazione all’Italian Festival of Arts and Crafts in Israele. Nel 2010, infine, tiene un corso di scultura a Sylacauga, in Alabama. Numerose sono le mostre personali realizzate e le partecipazioni a collettive. Sue opere appartengono ad importanti collezioni private e pubbliche. Dal marzo 2010 una sua scultura appartiene anche alla collezione della BBComer Memorial Library of Sylacauga (Alabama).
dal 17 luglio all' 8 agosto 2010
Chiostro Sant’Agostino, Sala delle Grasce
Pietrasanta(Lu)
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