domenica 27 febbraio 2011

L’attesa


titolo dell'opera Racconto: L’attesa
anno di produzione 2011
tecnica usata: acrilico su tela
misure: cm 60 x 60
autore elisa mazza

sabato 26 febbraio 2011

Il ciliegio


titolo dell'opera Racconto: Il ciliegio
anno di produzione 2011
tecnica usata: acrilico su carta
misure: cm 35.5 x 25.4
autore elisa mazza

venerdì 25 febbraio 2011

Doppio appuntamento in Veneto


La Galleria de' Bonis è lieta di annunciare un doppio appuntamento nel territorio veneto: al Lido di Venezia presso Hotel Villa Pannonia la personale dell'artista Lucia Conversi Un altro mondo; alla Leonart gallery di Conegliano Veneto, Hyena espone Musica su tela, l'omaggio dell'artista emiliano a Stradivari.

La mostra di Lucia Conversi sarà inaugurata sabato 26 febbraio alle ore 17:30 nel prestigioso hotel del Lido di Venezia Villa Pannonia, residenza eclettica e sensibile alla realtà artistica contemporanea.
La personale della giovane e brillante artista parmigiana è la prima di una serie di mostre nate dalla collaborazione di Galleria de Bonis e Villa Pannonia per il desiderio comune di far conoscere i giovani artisti di grande talento ad un bacino più ampio di appassionati dell'arte.
La mostra accoglie tematiche care all'artista quali la danza, il gioco e le sirene, soggetti cari alla città di Venezia. Le sirene, figure mitologiche, chiamano a sé i marinai; il gioco e la danza sono tematica centrale del periodo stesso della mostra, il carnevale, durante il quale le filastrocche, i travestimenti, lo scherzo la fanno da padroni.
La particolare tecnica pittorica di Lucia Conversi, una sapiente unione di colori acrilici e sabbie, trova una evocativa corrispondenza nelle sabbiose spiagge del lido di Venezia e a questa località le opere della Conversi sembrano appartenere d'elezione.

Fino al 4 marzo Hyena esporrà alla Leonart Gallery di Conegliano Veneto opere di straordinaria raffinatezza dove l?artista ha fatto del suo lavoro un eccezionale omaggio alla storia della musica, della fotografia, della pittura, a tutte le contaminazioni che nel ventesimo secolo hanno arricchito la nostra vita. Uno straordinario e irripetibile viaggio visivo nella musica, ovvero fotografie che sembrano tele, tele che paiono fotografie, violini, citazioni letterarie, atmosfere retrò. Uno straordinario omaggio alla storia della musica, della fotografia, della pittura, a tutte le contaminazioni che nel ventesimo secolo hanno arricchito la nostra vita.

Lucia Conversi Un altro mondo
Dal 26 febbraio al 9 maggio 2011
inaugurazione: sabato 26 febbraio 2011 ore 17.30
Hotel Villa Pannonia Via Doge Michiel 48 30126 Venezia Lido (Ve)

Hyena Musica su tela
Dal 22 febbraio al 4 marzo 2011
Leonart Gallery Via I. di Lourdes, 33/I 31015 Conegliano (TV)
dal martedì al sabato 9:30-12:30 - 16:00-19:30

giovedì 24 febbraio 2011

Esercizi di Inerzia


A cura di Alberto Zanchetta

La Galleria d’Arte Il Castello di Trento inaugura sabato 12 marzo la personale di Maurizio Carriero dal titolo Esercizi di inerzia.

L’inerzia cui allude l’artista (vale a dire la condizione secondo cui un corpo permane in uno stato di inattività finché una forza esterna non intervenga a modificare la sua quiescenza) è da mettere in relazione con l’estasi, che è lo “stato di grazia”, facoltà di astrarsi e di trovarsi altrove. Si tratta di opere che potremmo definire eccentriche, intendendo proprio la condizione dello stare fuori dal centro (in questo caso specifico: fuori da se stessi, dal proprio corpo). È quello che succede ai personaggi di Carriero, figure esiliate e imprigionate in riquadri che ridefiniscono le normali coordinate spazio-temporali, come a voler rarefare i rapporti con il mondo esterno per rivolgersi soltanto a quello interiore. I soggetti che popolano queste tele sono vittime silenziose, assorte in inconfessabili travagli fisici e spirituali. Anime inquiete, “rapite in altissimi godimenti”, i cui contorni e i cui lineamenti si sciolgono sotto il gravame della materia pittorica. Mortificati e martoriati, i penitenti di Carriero sembrano decomporsi in un vuoto carico di promesse; immersi in una sorta di ascesi carnale-sessuale che tende a raggiungere la perfezione attraverso la pratica, quell’esercizio che permette di vivere in una realtà che non è di questa terra. Come scriveva George Simmel a proposito dei raptus mistici: «la loro anima non è più propriamente loro, ma abita nell’al di là, per cui il corpo tenta di seguirla. Con i gesti del corpo l’anima esprimeva la propria impossibilità di esprimersi; inoltre, poiché l’unica funzione del corpo era quella di far sì che l’anima se ne allontanasse, i suoi movimenti lo estraniavano in certo modo da se stesso». L’artista traspone quindi le esperienze extracorporee sia nella santità sia nell’erotismo, a creare una metafisica colloquiale – tra Cielo e Terra, tra anima e corpo, tra giaculatorie ed eiaculazioni.

inaugurazione sabato 12 marzo ore 19:00

GALLERIA D’ARTE IL CASTELLO
Via degli Orbi 25, 38122 Trento
Orari: 10:00 - 12:30 / 16:00 - 19:30
Lunedì mattina chiuso
Domenica su appuntamento

Surrealismo


Mostra Personale del pittore Aldo Bressanutti alla Galleria Rettori Tribbio 2

Inaugurazione sabato 26 febbraio ore 18.00

S’inaugura sabato 26 febbraio 2011 alle ore 18.00 alla Galleria Rettori Tribbio 2 (Piazza Vecchia, 6) di Trieste la mostra personale del pittore Aldo Bressanutti, che sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna propone una trentina di oli su tavola inediti, realizzati dall’artista nel 2010 e dedicati esclusivamente al tema surreale. Visitabile fino all’11 marzo (orario feriali 10.00 - 12.30 / 17.00 - 19.30 - festivi 11.00 - 12.30 -lunedì chiuso).

Dotato di grande talento e di una verve espressiva del tutto personale - scrive Marianna Accerboni - Bressanutti ha creato nel corso della sua lunga attività pittorica un universo in bilico tra realtà autentica e onirica, mostrandosi capace di coniugare l’indagine del reale con il sogno metafisico e surreale e con la tenerezza del ricordo, celata dietro cenni ludici e ironici.
Ogni sua opera è infatti venata di un’ironia più o meno accentuata, che accompagna soprattutto la produzione surreale, mentre, nel ritrarre la realtà - in questo caso i memorabili interni autobiografici - il pennello si tinge sovente di una sfumatura poetica, non dichiarata ma latente, che si addolcisce in un originale racconto declinato dal pittore come un apparente divertissement
Pittore sensibilissimo, Bressanutti è molto noto per i suoi interni dedicati a Cittàvecchia, in cui traccia un velo costante d’intimismo e di gioco e testimonia un mondo che ormai non c’è più. In queste vedute è come se cercasse di raccontasse una favola a lieto fine, in cui la matrice intimista, espressa attraverso la volontà di rendere intima una realtà dura, ben si sposa con la vena surreale, che negli interni rende, come nelle fiabe e nei cartoons, tutto possibile, al di là e al di fuori del reale. Come scopersi anni fa - eravamo agli inizi del 2002 - quando l’artista mi fece vedere delle strabilianti opere di accentuata inclinazione surreale, che per la loro originalità mi fecero conoscere un Bressanutti inatteso.
L’aspetto surreale rappresenta una sezione interessantissima del lavoro dell’artista, che, autodidatta, lo intraprese negli anni cinquanta del secolo scorso, per poi abbandonarlo fino appunto ai primi del 2000, per il timore di essere accusato di aver copiato i grandi surrealisti belgi e francesi, la cui pittura non gli era in verità nota. Attraverso l’idioma surreale e secondo gli input di questa tendenza, che Bressanutti approccia a pelle, senza in realtà conoscere i dettami che lo scrittore André Breton, nella Parigi del 1924 stilò sul primo manifesto surrealista, il pittore libera le profondità più inaccessibili dell’inconscio, suscitando con il pennello atmosfere intense, imprevedibili e a volte drammatiche, in cui il tema ecologico s’intreccia con l’intimo dolore, con il gioco e con una sorta di violenza cosmica e ambientale di notevole impatto e valenza emotiva.
La pittura d’interni, venata di palpiti surreali, e quella più propriamente surrealista, ripresa da Bressanutti negli anni 2000, oltre a testimoniare la grande passione dell’artista per il colore e, nel caso dei numerosi disegni e incisioni, la dedizione al segno, sono riprodotte in una quantità vastissima di oli, disegni, incisioni, tempere, tecniche miste, pitture su ceramica e illustrazioni, che - conclude Accerboni - sottolineano l’intensa passione del pittore per il suo lavoro.

Pittore e incisore, Aldo Bressanutti nasce a Latisana nel 1923 e inizia a dipingere giovanissimo. Del tutto autodidatta, riprende definitivamente l’attività pittorica nel 1947, realizzando sia opere d’ispirazione narrativa, che lo rendono fin dagli inizi molto popolare, sia, subito dopo, lavori di gusto surreale. Nel corso della sua vita ha esposto in importanti e numerose rassegne personali e collettive in Italia, Inghilterra, Germania, Canada, Australia, Spagna, ecc. Nell’ultimo decennio è stato presente con i suoi quadri in varie città italiane ed estere: da Roma a Milano e Genova a Berlino, Toronto, Melbourne, Tenerife, Düsseldorf, Londra, Berna ecc., suscitando sempre molto interesse e curiosità e conseguendo notevole successo. Le sue opere si trovano in collezioni private e in Musei, enti e istituzioni in Italia e all’estero.
Ha realizzato sei volumi dedicati a Trieste, Friuli Venezia Giulia, Istria e Muggia (quest’ultimo in collaborazione con Italico Stener) con testi, tra gli altri, di G. Bergamini, L. Lago, L. Padovese, A. Seri e S. Tavano, illustrando tali luoghi con oltre 1500 tra grafiche, disegni e dipinti e fermandone con taglio indelebile ed efficace la memoria. Ha dipinto circa 1500 opere a olio. Nel 1998 la casa editrice Lint di Trieste ha pubblicato una monografia a compendio di cinquant’anni della sua attività artistica.
E’ autore di numerose copertine di libri di varia cultura, di riviste d’arte e di manifesti. Di particolare interesse appaiono le illustrazioni d’impronta surreale ideate nei primi anni settanta per le copertine di alcuni libri di fantascienza e la realizzazione, sempre in stile surrealista, del manifesto per la prima edizione del Festival della Fantascienza, svoltosi a Trieste nel 1972.

DOVE: Galleria Rettori Tribbio 2 • Piazza Vecchia, 6 • Trieste
QUANDO: 26 febbraio - 11 marzo 2011
ORARIO : feriali 10.00 - 12.30 / 17.00 - 19.30 - festivi 11.00 - 12.30 (lunedì chiuso)
A CURA DI: Marianna Accerboni

mercoledì 23 febbraio 2011

Mostra personale


Siberiana
C'è dell'ironia che accompagna il lavoro Di Siberiana di Cocco. Un'ironia naturalmente sottesa che sostiene il procedere creativo e che palesa la sua identità proprio nel momento della percezione fisica dell'opera finita. Un'ironia percepibile nella duplice sfaccettatura presente nel procedere dell'artista toscana; se da un lato la composizione, nella sua formale costruzione e negli elementi che la compongono, si rimanda lo spettatore al passato e ai diversi percorsi dell'arte d'avanguardia, dall'altro invece si viene materializzando un linguaggio personale e autonomo che caratterizza l'evoluzione espressiva.

Già Patarini ha avuto modo di rilevare che le opere di Di Cocco si presentano come "una sintesi felice e originale di contributi diversissimi, attinti dalla più recente tradizione dell?arte contemporanea, e reinterpretati in chiave apparentemente ludica e scanzonata". I suoi riferimenti sono a una certa parte della Pop Art Americana, oppure a una particolare interpretazione della pittura Informale attraverso sia la manipolazione della materia sia evidenziando una particolare gestualità in costante dialogo con la duttilità dei diversi componenti materici.

In altre opere invece si avvertono dei sottili richiami all'esperienza dadaista, e questo porta a focalizzare la nostra riflessione verso gli elementi "altri dalla pittura" presenti nell'opera. Una lettura che richiede dunque un'attenzione di tipo concettuale. Alcuni oggetti inseriti nelle composizioni, assumono dignità estetica benché provengano dai cicli della produzione industriale o facciano esplicito riferimento al mondo pubblicitario, alla comunicazione di massa. È dunque da interpretare, poiché ciò che viene alterato non è la forma, né la loro identità. Questi nuovi elementi aprono un confronto con situazioni o funzioni già vissute con le nuove significanze che nell'insieme dell'opera si vengono a definire. Nuove identità non complementari, né sempre conciliabili tra loro. Ed è forse su questo conflitto linguistico che trova fondamento una lettura ironica giacché conseguente all'anacronistico ? di un prima e di un dopo ? dialogare tra le due diverse identità. Così dolciumi, caramelle, perle, scarpe, statuette, piume, fil di ferro, ecc., si presentano come elementi (anche decorativi) di per sé autonomi ma che assumono, nel processo creativo, un'identità diversa, ma sempre alternativa al ruolo che questi hanno avuto nella realtà. Un'operazione estetica che trova una sua giusta definizione nelle considerazioni espresse da Pierre Restany nella teorizzazione di quel movimento artistico che va sotto il nome di Nouveau Realisme.

Le opere di Di Cocco vivono nella consapevolezza che in fondo la vita, soprattutto quella artistica, manifesta realtà differenti, fatte di elementi e di forme autonome, che evidenziano le diverse intensità del loro esistere; come l'esistere nel mondo chiede di adattare la propria esperienza al divenire della realtà. All'artista è possibile interpretarla con il linguaggio dell'arte e grazie a questo ha la possibilità di commentarla attraverso i sensi e di ipotizzarne ironicamente un diverso esistere.(Diego A. Collovini)

Inaugurazione: sabato 5 marzo 2011 ore 18.30
Luogo: Galleria Liba - Via G. Bruno 9 - 56025 Pontedera (PI)
Durata della mostra: 5 marzo - 7 aprile 2011
Orario: da giovedì a sabato ore 17.00 - 19.30. Mattina e festivi su appuntamento

martedì 22 febbraio 2011

Artisti si ritraggono


L'elenco degli artisti che partecipano al progetto "Artisti si ritraggono"
Lia Battaglia, scultura
Matteo Arfanotti, pittura
Maria Gasparotti, scultura
Scantamburlo Sergio, pittura
Andretta Gemignani, scultura
Achille Pardini, pittura
Linda Roels, scultura
Elisa Mazza, pittura

mercoledì 16 febbraio 2011

Rielaborazione su tela


Rielaborazione su tela
L'opera rielaborata su tela 60 x 60, con l'inserimento fantastico dello scenario
Titolo: Racconto, l'infinito

Artisti si ritraggono


Artisti si ritraggono
E' un nuovo progetto nato da martedì 8 febbraio 2011.
Alcuni artisti si incontrano e lavorano insieme per alcune ore, posando a turno.
Gli elaborai nati lavorando insime sono poi sviluppati singolamente.
1 incontro, martedì 8 febbraio