giovedì 24 febbraio 2011
Surrealismo
Mostra Personale del pittore Aldo Bressanutti alla Galleria Rettori Tribbio 2
Inaugurazione sabato 26 febbraio ore 18.00
S’inaugura sabato 26 febbraio 2011 alle ore 18.00 alla Galleria Rettori Tribbio 2 (Piazza Vecchia, 6) di Trieste la mostra personale del pittore Aldo Bressanutti, che sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna propone una trentina di oli su tavola inediti, realizzati dall’artista nel 2010 e dedicati esclusivamente al tema surreale. Visitabile fino all’11 marzo (orario feriali 10.00 - 12.30 / 17.00 - 19.30 - festivi 11.00 - 12.30 -lunedì chiuso).
Dotato di grande talento e di una verve espressiva del tutto personale - scrive Marianna Accerboni - Bressanutti ha creato nel corso della sua lunga attività pittorica un universo in bilico tra realtà autentica e onirica, mostrandosi capace di coniugare l’indagine del reale con il sogno metafisico e surreale e con la tenerezza del ricordo, celata dietro cenni ludici e ironici.
Ogni sua opera è infatti venata di un’ironia più o meno accentuata, che accompagna soprattutto la produzione surreale, mentre, nel ritrarre la realtà - in questo caso i memorabili interni autobiografici - il pennello si tinge sovente di una sfumatura poetica, non dichiarata ma latente, che si addolcisce in un originale racconto declinato dal pittore come un apparente divertissement
Pittore sensibilissimo, Bressanutti è molto noto per i suoi interni dedicati a Cittàvecchia, in cui traccia un velo costante d’intimismo e di gioco e testimonia un mondo che ormai non c’è più. In queste vedute è come se cercasse di raccontasse una favola a lieto fine, in cui la matrice intimista, espressa attraverso la volontà di rendere intima una realtà dura, ben si sposa con la vena surreale, che negli interni rende, come nelle fiabe e nei cartoons, tutto possibile, al di là e al di fuori del reale. Come scopersi anni fa - eravamo agli inizi del 2002 - quando l’artista mi fece vedere delle strabilianti opere di accentuata inclinazione surreale, che per la loro originalità mi fecero conoscere un Bressanutti inatteso.
L’aspetto surreale rappresenta una sezione interessantissima del lavoro dell’artista, che, autodidatta, lo intraprese negli anni cinquanta del secolo scorso, per poi abbandonarlo fino appunto ai primi del 2000, per il timore di essere accusato di aver copiato i grandi surrealisti belgi e francesi, la cui pittura non gli era in verità nota. Attraverso l’idioma surreale e secondo gli input di questa tendenza, che Bressanutti approccia a pelle, senza in realtà conoscere i dettami che lo scrittore André Breton, nella Parigi del 1924 stilò sul primo manifesto surrealista, il pittore libera le profondità più inaccessibili dell’inconscio, suscitando con il pennello atmosfere intense, imprevedibili e a volte drammatiche, in cui il tema ecologico s’intreccia con l’intimo dolore, con il gioco e con una sorta di violenza cosmica e ambientale di notevole impatto e valenza emotiva.
La pittura d’interni, venata di palpiti surreali, e quella più propriamente surrealista, ripresa da Bressanutti negli anni 2000, oltre a testimoniare la grande passione dell’artista per il colore e, nel caso dei numerosi disegni e incisioni, la dedizione al segno, sono riprodotte in una quantità vastissima di oli, disegni, incisioni, tempere, tecniche miste, pitture su ceramica e illustrazioni, che - conclude Accerboni - sottolineano l’intensa passione del pittore per il suo lavoro.
Pittore e incisore, Aldo Bressanutti nasce a Latisana nel 1923 e inizia a dipingere giovanissimo. Del tutto autodidatta, riprende definitivamente l’attività pittorica nel 1947, realizzando sia opere d’ispirazione narrativa, che lo rendono fin dagli inizi molto popolare, sia, subito dopo, lavori di gusto surreale. Nel corso della sua vita ha esposto in importanti e numerose rassegne personali e collettive in Italia, Inghilterra, Germania, Canada, Australia, Spagna, ecc. Nell’ultimo decennio è stato presente con i suoi quadri in varie città italiane ed estere: da Roma a Milano e Genova a Berlino, Toronto, Melbourne, Tenerife, Düsseldorf, Londra, Berna ecc., suscitando sempre molto interesse e curiosità e conseguendo notevole successo. Le sue opere si trovano in collezioni private e in Musei, enti e istituzioni in Italia e all’estero.
Ha realizzato sei volumi dedicati a Trieste, Friuli Venezia Giulia, Istria e Muggia (quest’ultimo in collaborazione con Italico Stener) con testi, tra gli altri, di G. Bergamini, L. Lago, L. Padovese, A. Seri e S. Tavano, illustrando tali luoghi con oltre 1500 tra grafiche, disegni e dipinti e fermandone con taglio indelebile ed efficace la memoria. Ha dipinto circa 1500 opere a olio. Nel 1998 la casa editrice Lint di Trieste ha pubblicato una monografia a compendio di cinquant’anni della sua attività artistica.
E’ autore di numerose copertine di libri di varia cultura, di riviste d’arte e di manifesti. Di particolare interesse appaiono le illustrazioni d’impronta surreale ideate nei primi anni settanta per le copertine di alcuni libri di fantascienza e la realizzazione, sempre in stile surrealista, del manifesto per la prima edizione del Festival della Fantascienza, svoltosi a Trieste nel 1972.
DOVE: Galleria Rettori Tribbio 2 • Piazza Vecchia, 6 • Trieste
QUANDO: 26 febbraio - 11 marzo 2011
ORARIO : feriali 10.00 - 12.30 / 17.00 - 19.30 - festivi 11.00 - 12.30 (lunedì chiuso)
A CURA DI: Marianna Accerboni