venerdì 8 aprile 2011

Corpi esposti


Estetiche e anestesie del corpo nell’arte contemporanea
5 maggio – 18 giugno 2011
inaugurazione giovedì 5 maggio alle ore 18

É questo il titolo intrigante del nuovo progetto espositivo della Galleria Barbara Frigerio, con il quale sono stati coinvolti oltre venti artisti contemporanei dalla ricerca affermata, interrogati o meglio “provocati” su un tema che, da sempre, incrocia e si confronta con i linguaggi creativi contemporanei.
Corpi esposti: “se l’esposizione è l’atto del porre all’esterno, del mostrare, del mettere a nudo, la parola suggerisce l’idea che ad essere esposta sia, innanzitutto, la propria pelle: ex-peau-sition”. Così si esprime il filosofo contemporaneo Jean Luc Nancy, introducendo, nella parola esposizione, il termine francese “peau”, pelle: attraverso la materia che riveste il corpo, che lo protegge e racchiude, ci es-poniamo all’esterno, ci offriamo al mondo che ci attraversa, chiedendo al nostro corpo di essere cerniera, filtro, legame e barriera rispetto a ciò che ci sta di fronte, che è altro, diverso.

Quando l’artista crea, cede la sua corporeità all’opera, qualunque essa sia, trasferisce e con-fonde il suo corpo nel corpo dell’opera: qui confluiscono la sua energia, il lavoro delle braccia, le pressioni delle mani, l’esperienza degli occhi e i meccanismi del pensiero. È l’opera, allora, corpo esposto, traccia dell’esserci dell’artista nel mondo.

Ma l’artista, attraverso l’opera, a noi si es-pone: ci interroga, ci chiama a sé, ci coinvolge, ci respinge, ci stringe e costringe alla presa di coscienza della sua presenza, della sua corporeità. Ci invita alla resa: dobbiamo abbandonare le nostre barriere, i nostri confini. L’opera d’arte è luogo d’identità, punto di fusione tra me e l’altro. Tra il mio corpo e il tuo.

Cosa è, cosa sente, cosa vive l’artista attraverso il corpo fatto a pezzi e riemerso dal diluvio del Novecento, rappresentato, trasfigurato e digitalizzato, composto, ricomposto e scomposto nel delirio di fusioni e transumanze linguistiche, fisiologiche, genetiche e culturali, di protesi tecnologiche, di visioni virtuali che caratterizzano il XXI secolo? Può ancora “essere corpo” nel suo es-porsi al mondo, all’altro, all’incontro tra corpi?

A queste domande rispondono gli artisti invitati da Barbara Frigerio: dai corpi esposti ai corpi scomposti, visioni di anatomie dissezionate sul tavolo chirurgico dell’arte, nelle opere di Maurizio Galimberti, Gianluca Chiodi, Claudia Scarsella, alle archeologie del corpo ripercorse e rintracciate nella memoria scultorea o nel plasma pittorico di Simone Pellegrini, Girolamo Ciulla, Alexandros Yiorkadjis; dai corpi-anima di Marcello Gobbi e Juan Cossio, metafore estetiche di una scelta etica, di una volontà privata o di un principio universale, ai corpi-traccia di un racconto che si fa gesto e segno, cicatrice e bisbiglio nelle opere di Giovanni Sesia e Mirko Baricchi, tra dramma e desiderio, incubo e sogno in Guido Talarico e Martin Pallottini. Corpi immaginari, corpi di carni pittoriche, di epidermidi scultoree che espongono sé all’arte, e viceversa, alla ricerca di nuove mitologie, in Willy Verginer, Bruno Walpoth, Alex Kanevsky, nelle ricerche fotografiche e pittoriche di Neil Douglas e Gabriele Marsile, corpi irriverenti, crudi e crudeli quelli di Diego Conte, in un delirio compositivo che diventa arma e difesa ultima dell’artista, del suo esporsi a noi…

Sono, queste, solo alcune delle suggestioni e degli spunti proposti nel percorso espositivo della Galleria Barbara Frigerio Contemporary Art: una mostra che nasce dalle risposte creative che gli artisti selezionati hanno saputo dare ad un tema quanto mai scottante e intrigante e che ora, attraverso le loro opere, offrono al nostro sguardo: cosa è, oggi, come si manifesta, dove abita il corpo, espressione e brivido del nostro esporci al mondo?( Ilaria Bignotti)

Galleria Barbara Frigerio Contemporary Art
Via Fatebenefratelli 13 Milano
Orari di apertura:
Martedì - Sabato
10 -13 | 16 - 19.30

Domenica aperto dalle 11.00 alle 19.00