lunedì 2 agosto 2010
Giovanni Frangi Galleria Barbara Paci Pietrasanta
Wabi - Sabi
Un magico acquario. Un milione di piccoli pesci che si agitano e si muovono in gruppo, come piccoli atomi impazziti, schegge di un universo biologico. Un segno leggero ed ininterrotto che coinvolge tutto lo spazio espositivo. In questo labirintico wall drawing, Giovanni Frangi inserisce una serie di dipinti che dialogano con l'ambiente e con lo spettatore, sino a creare un vero e proprio ritmo sinfonico. -Wabi-sabi- e' il titolo dell'opera che, dal 6 agosto al 5 settembre, Giovanni Frangi presenta a Pietrasanta, alla Galleria Barbara Paci.
Dopo l'apertura della personale -Giardini pubblici- al MART di Rovereto, dopo l'intervento al Politecnico di Lecco, Frangi sviluppa, anche in questa occasione, le sue tematiche naturali realizzando una grande installazione ispirata alla vita nelle profondità del mare.
Artista milanese il cui percorso e' contraddistinto da un uso poliedrico di linguaggi e da una particolare riflessione sulle tematiche naturali, Giovanni Frangi da tempo si mostra interessato a portare il suo lavoro ad interagire con l'ambiente che lo abita. Cosi' nel -Richiamo della Foresta- alle Stelline di Milano (1999), o in -Nobu at Elba- a Villa Panza a Varese (2004); cosi' a Pietrasanta dove Frangi sceglie l'opera totale; pur essendo un artista con una storia legata ad una visione in senso classico della pittura, il suo lavoro, ancora una volta, entra in sinergia con l'ambiente trasformando lo spazio della galleria in un immenso acquario.
Nella nuova storia che Frangi racconta, riprende, in realtà, il filo di un racconto interrotto da poco: da un lato il -View-Master- del fondo del mare presentato a Firenze da Poggiali nel 2006, dove aveva creato una grotta tridimensionale in gommapiuma e dall'altro di -Underwater-, realizzato per la Galleria dello Scudo di Verona nel 2007 con una serie di immagini su tele emulsionate che rappresentavano grotte, alghe, pesci rossi, pesci azzurri, anemoni e stelle marine.
-La natura da oggetto di attrazione diventa oggetto di indagine - scrive Giorgio Verzotti - e per meglio dire schermo su cui proiettare istanze psicologiche, gli effetti di uno spirito quasi visionario. Cieli e fiumi e montagne e pietre che non hanno mail il colore appropriato, come in un passaggio all'acido lisergico dipinto da una mente sovraeccitata. Da qui la forza insieme toccante e artificiosa del suo lavoro-.
Catalogo, disponibile in mostra, con testo critico di Mimmo Di Marzio.
Giovanni Frangi nasce a Milano nel 1959 dove vive e lavora. Studia all'Accademia di Brera. Inizia a dipingere molto presto. Del 1983 e' la sua prima mostra personale alla galleria La Bussola di Torino. Nel corso di questi anni lavora con diverse gallerie in Italia, in Germania, in Svizzera, in Cina e negli Stati Uniti. Nel 1997 vince il premio della XII Quadriennale romana ed espone alla Camera dei Deputati nella Sala del Cenacolo -La fuga di Renzo-. Nel 1999 allestisce al Palazzo delle Stelline di Milano un bosco costituito da 13 tele -Il richiamo della foresta-. Nel 2000 comincia a collaborare con la Galleria dello Scudo di Verona dove esporrà -Viaggio in Italia- nel 2000, -Take off- nel 2004 e -Underwater- nel 2007. Nel 2004 espone -Nobu at Elba- nella Scuderie di Villa Panza a Varese. Nel 2006 monta due View - master alla galleria Poggiali e Forconi di Firenze dove gia aveva esposto nel 1987, nel 1992 e nel 1997. Nel 2007 e' a Francoforte alla galleria Raphael con -Sassisassi-. Nel 2008 espone -Pasadena- alla Galleria d'arte moderna di Udine e realizza un'installazione a Bergamo -Giovanni Frangi MT2425- per l' Oratorio di San Lupo.
Recentemente e' uscito, edito da Feltrinelli, un volume dedicato al suo lavoro: -Giovanni Frangi alle prese con la natura- scritto da Giovanni Agosti.
Inaugurazione venerdi' 6 agosto, ore 19
Galleria d'arte Barbara Paci
Piazza del Centauro 2 - Pietrasanta
orari di apertura tutti i giorni, nell'orario 10-13; 17.30-20.30; 21.30-24
ingresso libero
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